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Napoli, 15enne ucciso: spari contro la caserma dei carabinieri. Ospedale devastato, il capo della Asl: «Rabbia ingiustificata contro di noi» – Video

01 Marzo 2020 - 11:56 Redazione
Il direttore dell’Asl: «Comprendo il dolore, ma non riesco a giustificare la reazione in nessun modo»

Un 15enne è morto dopo uno scontro a fuoco nella zona di Santa Lucia a Napoli durante un tentativo di rapina nei confronti di un carabiniere in borghese, che ha reagito con colpi di pistola, colpendo l’adolescente alla testa e al torace.

Il 15enne è stato ricoverato nel reparto di rianimazione dell’ospedale Vecchio Pellegrini, ma è morto poco dopo. Parallelamente il pronto soccorso dell’ospedale è stato distrutto dalla rabbia dei parenti e amici e conoscenti occorsi presso la struttura ospedaliera, afferente all’Asl Napoli 1 Centro.

Oltre al pronto soccorso devastato, i carabinieri hanno riferito che all’esterno della sede del loro comando provinciale a Napoli, poco dopo la morte del 15enne sono stati esplosi due colpi contro la sede degli agenti. A spararli, secondo le ricostruzioni riportate da Il Mattino, sarebbero stati due due ragazzi in sella a uno scooter. Gli spari contro la caserma, riporta il quotidiano napoletano, sarebbero stati rivolti come reazione contro i carabinieri ma anche contro alcune donne, parenti del 15enne, che si trovavano all’interno, ritenendole responsabili di non aver protetto il ragazzo.

«All’1.30 un giovane è stato trasportato dal servizio del 118 al pronto soccorso dei Pellegrini con ferite di arma da fuoco alla testa. Alle 4 è deceduto – ha chiarito il direttore generale della Asl Napoli 1, Ciro Verdoliva – Nel frattempo il pronto soccorso è stato invaso da decine e decine di parenti, amici e di conoscenti che alla notizia del decesso hanno iniziato a sfogare la propria rabbia distruggendo tutto quello che avevano a portata di mano».

«Con gli estintori hanno distrutto vetri, tutte le apparecchiature, scrivanie, beni elettro-biomedicali. Tutto questo alla presenza anche di otto pazienti. Veramente una situazione impossibile. Ho visto le immagini che mi hanno molto turbato: hanno rubato una barella dell’ambulanza e non riusciamo a trovarla, hanno distrutto la macchina del sangue togliendo la batteria dell’auto».

«Veramente è una reazione che non riesco a giustificare in nessun modo, nonostante posso comprendere il dolore per la perdita di una giovane vita». 

«Alle 7.30 ho dovuto dichiarare la sospensione dell’attività e l’interruzione del pubblico servizio importante in una rete dell’emergenza cittadina in un momento molto particolare per l’emergenza Coronavirus. Alle 20 di questa sera ci stiamo impegnando per ridare la città di Napoli un pronto soccorso essenziale strategico per i cittadini». 

«Si sono ferite le stesse persone che non hanno danneggiato il pronto soccorso. Io non posso ringraziare il operatori sanitari che non lo insulti verbali anche con insulti fisici (hanno riportato alcune contusioni) hanno comunque continuato con il loro lavoro e anche medicato che si è ferito durante le aggressioni e hanno curato pazienti che nulla centravano con questi episodi e hanno completato il loro turno alle otto, quando ci siamo salutati».

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