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Ibuprofene e coronavirus. Usarlo oppure no? Da cosa nasce l’ipotesi e cosa dice l’OMS

17 Marzo 2020 - 19:17 David Puente
Ipotesi nate a seguito di valutazioni su alcuni casi. Si richiedono altri studi, l'OMS raccomanda di sentire il proprio medico

Dopo la verifica del falso testo Whatsapp, attribuito al Prof. Pascale dell’ospedale Galeazzi di Milano, è bene ricostruire la vicenda ibuprofene e coronavirus. Il 14 marzo 2020 il Ministro della Salute francese, Olivier Veran, pubblica il seguente tweet:

La prise d’anti-inflammatoires (ibuprofène, cortisone, …) pourrait être un facteur d’aggravation de l’infection. En cas de fièvre, prenez du paracétamol. Si vous êtes déjà sous anti-inflammatoires ou en cas de doute, demandez conseil à votre médecin.

In pratica, il Ministro francese sostiene che l’assunzione di farmaci antinfiammatori potrebbe aggravare l’infezione nei malati di Covid-19, suggerendo a chi ha la febbre di assumere piuttosto paracetamolo. Per sicurezza, invita i cittadini francesi a consultare il proprio medico per l’assunzione di antinfiammatori.

L’articolo su The Lancet

L’undici marzo 2020, giorni prima del tweet del Ministro francese, la rivista scientifica The Lancet pubblica un articolo dal titolo «Are patients with hypertension and diabetes mellitus at increased risk for COVID-19 infection?».

L’articolo di The Lancet

Dal titolo si potrebbe pensare che i pazienti considerati siano solo quelli che soffrono di ipertensione e diabete. Alla fine del secondo paragrafo si ipotizza la possibilità di non usare nei trattamenti per il diabete e l’ipertensione farmaci come l’ibuprofene su pazienti che hanno contratto il Covid-19:

We therefore hypothesise that diabetes and hypertension treatment with ACE2-stimulating drugs increases the risk of developing severe and fatal COVID-19.

L’ipotesi da febbraio 2020

L’articolo parla di ipotesi, ma da queste ritengono di fornire un suggerimento a chi è affetto dal nuovo coronavirus e si ritrova complicanze personali come quelle illustrate e trattate con farmaci come l’ibuprofene. Il motivo riguarda l’enzima ACE2 che il virus SARS-CoV-2 utilizza per entrare nelle cellule. A spiegarlo era stato Rami Sommerstein del Bern University Hospital in una lettera inviata il 28 febbraio 2020 al British Medical Journal.

On the one hand, it has been shown that the Covid-19 agent (also known as SARS-CoV-2), uses the SARS-COV receptor angiotensin converting enzyme (ACE) 2 for entry into target cells. The interface between ACE2 and the viral spike protein SARS-S has been elucidated and the efficiency of ACE2 usage was found to be a key determinant of SARS-CoV transmissibility.

Lo stesso Rami Sommerstein riporta i suoi dubbi, richiedendo come giusto che sia maggiori studi che chiariscano la situazione al fine di ridurre i rischi e i casi di morte da Covid-19. Nella lettera parla di due farmaci come Losartan e lisinopril che, attraverso uno studio fatto sui topi, aumenterebbero l’espressione di RNA messaggero dell’ACE2 cardiaco. Un aumento che potrebbe, dunque, favorire il nuovo coronavirus.

Si ritiene che l’ibuprofene possa fare lo stesso, come appunto spiegato nell’articolo di The Lancet dell’undici marzo 2020. Si parla di suggerimenti e di necessità di nuovi studi, che richiedono tempo in un periodo in cui il tempo è prezioso.

Cosa dice l’OMS

Secondo quanto dichiarato durante una conferenza stampa del 17 marzo 2020 a Ginevra, come riportato dall’agenzia tedesca DPA, il portavoce dell’OMS Christian Lindmeier avrebbe dichiarato che non ci sono studi che confermino i dubbi posti, ma consigliando alle persone che sospettano o che sono infette da coronavirus di non assumere l’ibuprofene senza aver chiesto un parere del proprio medico, confermando l’invito o raccomandazione del Ministro francese di optare per il paracetamolo.

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