Coronavirus, Orbán mira allo stato di emergenza a tempo indeterminato e chiede pieni poteri oltre i 90 giorni

Il premier ungherese chiede di poter governare come se si fosse in perenne stato di emergenza, attraverso decreti che potranno modificare leggi in vigore e stabilire anche, «se necessario, una pausa forzata del Parlamento»

E se le misure adottate dai governi per contenere il contagio e fermare la diffusione del Coronavirus divenissero permanenti? Se i provvedimenti restrittivi non fossero straordinari e legati all’emergenza ma diventassero ordinari, con tutti i limiti alle libertà personali che ne conseguirebbero? Lo scenario appena descritto non è un incubo immateriale ma una proposta reale, sostenuta dal premier ungherese Viktor Orbán che mira – appunto – a estendere lo stato di emergenza proclamata per il virus a tempo indeterminato. Il disegno di legge è pronto: il capo del governo punta ai pieni poteri legati alla situazione di emergenza per un periodo superiore a quello di 90 giorni individuato per la gestione dell’epidemia. Totalmente contraria l’opposizione per la quale le misure stringenti dell’esecutivo vanno applicate per 3 mesi e non oltre, per il momento. Stando all’ultimo bollettino diffuso dalle autorità sanitarie, in Ungheria si contano 131 contagi e 4 decessi, numeri che – secondo l’opposizione – non giustificano neanche un po’ la richiesta di Orbán. L’esecutivo, in sostanza, chiede di poter governare come se si fosse in perenne stato di emergenza, attraverso decreti che potranno modificare leggi in vigore e stabilire anche, «se necessario, una pausa forzata del Parlamento». Il voto del disegno di legge è fissato per domani (martedì) e la maggioranza ha bisogno dell’opposizione per farcela, opposizione che però è stata chiara.


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