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Coronavirus, i numeri in chiaro. Il dottor Pregliasco: «Ora la vetta è una collina. Ma bisogna superarla» – La videointervista

28 Marzo 2020 - 21:02 Valerio Berra
L'ultimo bollettino porta a oltre 70mila i casi di pazienti positivi al Covid-19. Fabrizio Pregliasco, epidemiologo e direttore sanitario dell'istituto Galeazzi di Milano, commenta gli ultimi dati

«I segnali positivi ci sono. Ma sono timidi, perché è una situazione con un livello di crescita stabile, anche se in riduzione». Fabrizio Pregliasco, epidemiologo e direttore sanitario dell’istituto Galeazzi di Milano, è cauto sui dati pubblicati nell’ultimo bollettino della Protezione civile circa la diffusione del Coronavirus: «Abbiamo governato l’andamento di questa epidemia. Altrimenti avremmo avuto una curva esponenziale e poi una vetta da raggiungere. Ora, invece di una vetta, abbiamo una collina».

Secondo le informazioni ufficiali, diffuse dal capo della Protezione civile Angelo Borrelli, al 28 marzo i casi totali registrati sono arrivati a quota 92.472, con un numero di pazienti attualmente positivi che ha superato i 70mila, arrivando a 70.065. Le vittime nelle ultime 24 ore sono state 889. Una cifra elevata, ma non come quella della giornata di ieri in cui i morti sono stati 919, il numero più alto di vittime mai raggiunto in 24 ore all’inizio dell’epidemia in Italia.

Negli ultimi giorni sono emerse diverse critiche sulla qualità dei dati diffusi dalle fonti istituzionali. Paola Pedrini, segretario della Federazione italiana medici di medicina generale, ha parlato di un numero di contagiati superiore anche di dieci volte rispetto alle stime ufficiali. Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, ha dichiarato che in numeri dei morti del suo comune non corrispondono a quelli forniti dalla Protezione civile.

Per cercare di fare pulizia in questo oceano di numeri, Pregliasco suggerisce di guardare al numero totale di casi: «Concordo con queste critiche. Per avere un’idea dell’effettiva diffusione bisognerebbe fare un’indagine a campione, con metodi statistici. Ora l’elemento migliore per capire la situazione sono i nuovi casi che vengono registrati ogni giorno. Un valore che si sta stabilizzando, dopo una crescita delle prime settimane che vedeva una percentuale sempre più alta di nuovi ammalati».

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