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Silvia Romano, i sospetti sulla onlus che l’avrebbe mandata sola in Africa. La madre: «Da loro abbiamo preso le distanze da tempo»

Francesca Fumagalli, madre della volontaria appena tornata a casa, non vuol parlare delle polemiche sulla gestione della missione di sua figlia in Africa. Dalla onlus di Fano negano che la ragazza sia stata inviata sola nel villaggio in Kenya

La priorità in questo momento per la famiglia di Silvia Romano e la stessa volontaria, tornata ieri nella sua casa a Milano, è di ritrovare tranquillità. «Cerchiamo di dimenticare – ha detto la madre, Francesca Fumagalli, sentita dal Tg3 – di chiudere un capitolo e aprirne un altro». Tra i punti sui quali proverà a far luce l’indagine della procura di Roma c’è anche la gestione della missione della cooperante in Kenya. Il sospetto è che Silvia Romano sia stata inviata in Africa sola, accusa respinta dalla responsabile della onlus Africa milele.

Nel corso dei 18 mesi di prigionia di Silvia Romano, i rapporti tra la famiglia della volontaria e la onlus di Fano erano ormai interrotti. Francesca Fumagalli ha ribadito al Tg3 di aver preso le distanze «da mò» con l’organizzazione: «ma non sono io l’ordine preposto per parlare di queste cose, c’è una procura che indaga e ci pensano loro, io non rilascio dichiarazioni sull’argomento».

Difficile immaginare un intervento pubblico di Silvia Romano nei prossimi giorni, secondo sua madre non c’è nessuna volontà della famiglia di organizzare una conferenza stampa: «Silvia ha la quarantena. Siamo qua, poi fra due settimane vedremo, non lo so, del doman non v’è certezza. Visto come sono andate le cose, non so nulla».

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