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Operazione Crew Dragon riuscita. I due astronauti sono saliti a bordo della Stazione spaziale

31 Maggio 2020 - 19:40 Valerio Berra
Alle 21.22 (ora italiana) di sabato il razzo Falcon 9 ha spinto in orbita la capsula con dentro due astronauti: Bob Behnken e Doug Hurley

Dopo oltre 19 ore di volo, la Crew Dragon è arrivata alla Stazione spaziale internazionale (Iss). L’attracco è avvenuto verso 16.16, ora italiana. Le operazione di docking si sono concluse attorno alle 16.29. Dopo la navicella spaziale costruita dalla SpaceX di Elon Musk è arrivata a destinazione è stato necessario aspettare oltre due ore perchè gli ultimi i protocolli venissero portati a termine e i due astronauti Bob Behnken e Doug Hurley entrassero nell’Iss.

Come si è potuto vedere con la trasmissione in streaming della Nasa, i due sono saliti a bordo della Stazione spaziale internazionale verso le 19. Qui sono stati accolti dal connazionale Christopher J. Cassidy e dai due cosmonauti russi Anatoly Ivanishin e Ivan Vagner. Behnken e Hurley dovrebbero rimanere sulla stazione per alcune settimane.

Le immagini dell’attracco

Oltre che sul canale della Nasa, il viaggio della Crew Dragon è stato seguito anche da altri account social, fra cui quello di SpaceX. In questo tweet le immagini del momento esatto dell’attracco.

Anche il profilo ufficiale della Nasa ha diffuso le immagini dell’arrivo a destinanzione della prima navicella partita dagli Stati Uniti e realizzata da un’azienda privata.

Il viaggio di Crew Dragon

Alle 21.22 del 30 maggio – ora italiana – il razzo Falcon 9 è partito dalla rampa di lancio 39A di Cape Canaveral (Florida) e ha spinto in orbita la capsula Crew Dragon con dentro gli astronauti Behnken e Hurley per lanciarli verso la Stazione spaziale internazionale (Iss) a 450 chilometri di distanza. Non succedeva da quasi dieci anni che un equipaggio venisse portato in orbita negli Stati Uniti ed è la prima volta in assoluto che avviene con una società privata. Il lancio è riuscito senza nessun problema. Dopo meno di dieci minuti di volo la Crew Dragon è entrata in microgravità mentre il razzo Falcon 9 è atterrato sulla rampa che era pronta ad accoglierlo. La base di Cape Canaveral è un luogo fondamentale per l’esplorazione spaziale statunitense. Da qui nel 1961 era partito il primo astronauta americano.

La partenza

Il momento della partenza è stato immortalato in una sequenza che entrerà a far parte della storia di SpaceX, di quella della Nasa e di quella dell’esplorazione spaziale. Ecco, in una clip i primi istanti della partenza della navicella Crew Dragon.

La foto del distacco da terra

EPA/ERIK S. LESSER | Il lancio della Crew Dragon

Poche nuvole. La tensione degli ultimi minuti prima del lancio e poi il volo. A seguire la prima missione ufficiale di SpaceX c’erano circa 4mila persone, tutte tenute distanti tra loro per via delle disposizioni sul Coronavirus.

L’atterraggio del primo stadio

YouTube | Il primo ritorno del razzo Falcon

Oltre ad essere la prima missione privata diretta verso la Stazione spaziale internazionale, Crew Dragon doveva essere anche la prima missione in cui il razzo che sostiene la spinta per la fase del lancio doveva tornare a terra. E così è stato. Il primo stadio del razzo Falcon 9 è atterrato sulla piattaforma “Of couse I still love you”, frase romantica per un ritorno a casa. Certo, le simulazioni fatte erano state tante: 73 per la precisione.

Tremor, il dinosauro glitterato

Nasa | Il dinosauro Tremor vola nello spazio

Già diventanto una piccola star, il dinosauro gliterato Tremor ha accompagnato i due astronauti durante il viaggio fino alla Stazione spaziale internazionale. Tremor è un piccolo apatosauro e Bob Behnken e Doug Hurley lo hanno scelto insieme ai loro figli non solo per accompagnarli nello spazio ma anche per portare avanti una tradizione abbastanza radicata nei viaggi spaziali. Portare con sè un pupazzo è utile infatti per vedere, concretamente, quando si arriva in un ambiente con microgravità.

Trump: «Gli Usa saranno i primi su Marte»

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha assistito al lancio della Crew Dragon direttamente da Cape Canaveral. Al termine delle operazioni ha tenuto una conferenza stampa al Kennedy Space Center in cui ha tracciato le prossime tappe dell’esplorazione spaziale: «Oggi è cominciata una nuova era di ambizioni americane. Siamo una nazione di pioneri. La prima donna ad andare sulla luna sarà americana e il primo equipaggio ad arrivare su Marte sarà americano».

L’ascesa di SpaceX

Al di là dei meriti della compagnia fondata da Elon Musk circa 18 anni fa, senza gli investimenti e gli aiuti della Nasa e del governo americano non sarebbe stato possibile questo nuovo lancio nello spazio. Da quasi due decenni la Nasa infatti ha investito nel settore privato con l’idea di affidare a compagnie come SpaceX le missioni meno ambiziosi, come la spedizione di cargo sulla stazione spaziale internazionale, per potersi concentrare sulle missioni di lungo raggio nello spazio profondo.

SpaceX infatti ha goduto di sostanziali finanziamenti in questo senso: è stato soltanto grazie ai 500 milioni dollari destinati a Orbital Sciences e SpaceX per sviluppare veicoli spaziali e missili per lanciare merci alla Stazione Spaziale Internazionale che la compagnia riuscì nel 2010 a costruire un nuovo razzo e a mandare in orbita il veicolo spaziale Dragon. Da lì a oggi la compagnia di Musk ha effettuato quasi 100 lanci ed è all’avanguardia per quanto riguarda le missioni per portare gli esseri umani su Marte, occupando quindi progressivamente anche il terreno delle missioni più ambiziose. Ormai compete ad armi pari con altri giganti del settore, come Boeing.

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