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La polizia spegne le candele di Hong Kong. Scontri e arresti alla veglia (vietata) per Tienanmen

04 Giugno 2020 - 14:56 Redazione
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I manifestanti si sono riuniti al Victoria Park per la veglia dedicata ai tragici fatti di Tienanmen, nonostante la veglia sia stata messa al bando per la prima volta in 30 anni

Sono un centinaio gli attivisti pro-democrazia di Hong Kong riuniti al Victoria Park per la veglia dedicata alle vittime di piazza Tienanmen. A riferirlo sono i media locali, secondo cui i manifestanti avrebbero infranto il divieto di riunirsi per la tradizionale veglia in ricordo delle vittime, e l’obbligo del distanziamento sociale per fronteggiare l’emergenza sanitaria del Coronavirus.

E ci sono già i primi arresti: l’accusa è di aver occupato e bloccato la strada. La polizia ha anche lanciato cartucce urticanti contro gli attivisti allo scopo di disperdere la folla.

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Foto di Anthony Wallace | Afp | Ansa

Tremila agenti schierati

La veglia è stata messa al bando per la prima volta in 30 anni. Secondo fonti di polizia, sono circa tremila gli agenti schierati lungo le strade con l’obiettivo di evitare che possano formarsi manifestazioni non autorizzate.

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Foto di Ritchie B. Tongo | Epa | Ansa

Le candele a Hong Kong

Migliaia di candele stanno illuminando la sera di Hong Kong: sono state accese ovunque in città, dai centri commerciali alle chiese.

I tragici fatti di piazza Tienanmen

I manifestanti stanno ricordando i fatti accaduti dal 15 aprile al 4 giugno 1989 in Cina: le proteste di massa, che ebbero luogo soprattutto in piazza Tienanmen a Pechino, a cui presero parte studenti, operai e intellettuali. Il simbolo di quelle manifestazioni fu il “Rivoltoso Sconosciuto” che, da solo e disarmato, provò a fermare i carri armati arrivati in piazza.

Archivio storico di Reuters | Ansa

L’esito di queste manifestazioni fu drammatico per numero di morti, feriti e arrestati ma è servito per far conoscere al mondo i modi repressivi adottati dal governo cinese. Proprio il 4 giugno del 1989 l’esercito cinese decise di reprimere con violenza le manifestazioni studentesche che avevano osato chiedere più democrazia e rispetto dei diritti umani.

Il parlamento di Hong Kong ha approvato la legge a tutela dell’inno cinese

Intanto, proprio oggi, il parlamento di Hong Kong ha dato il via libera alla legge che finisce per criminalizzare ogni forma di disprezzo verso l’inno nazionale cinese, la Marcia dei Volontari. Previste sanzioni sia pecuniarie che detentive.

L’approvazione è arrivata dopo una seduta ad alta tensione: dal liquido maleodorante gettato da due deputati democratici nel mezzo del dibattito in aula alla decisione della presidente Starry Lee di interrompere i lavori. 41 voti a favore, un solo contrario; il fronte democratico, invece, ha scelto di non votare scandendo cori e slogan di condanna.

Foto in copertina di Jerome Favre per Epa | Ansa

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