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Coronavirus, più di 7 milioni di casi nel mondo. La lettera all’Ue di Merkel e Macron: «Prepariamoci alla prossima pandemia»

09 Giugno 2020 - 23:55 Redazione
I leader europei sottolineano la necessità di un «approccio comune europeo», soprattutto in vista di una possibile seconda ondata

Sono 7.118.471 le persone contagiate da Coronavirus nel mondo, 406.522 i morti. Gli Stati Uniti rimangono il Paese più colpito con 1.960.897 contagi, seguono il Brasile (707.412) e Russia (476.043). Per numero di morti, dopo gli Stati Uniti (110.990), è il Regno Unito il più colpito con 40.680 vittime, segue il Brasile (37.134), secondo i dati della John Hopkins University

Merkel e Macron all’Unione europea: «Prepariamoci alla prossima pandemia»

Angela Merkel ed Emmanuel Macron

La cancelliera tedesca Angela Merkel, il presidente francese Emmanuel Macron e altri quattro membri dell’Unione europea hanno inviato una lettera alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen per chiedere che l’Unione europea faccia tutto il necessario per prepararsi «alla prossima ondata della pandemia da Coronavirus».

«Speriamo che il paper serva da ispirazione per ulteriori e fruttuosi confronti a livello europeo su come assicurare una preparazione da parte dell’Ue alle future pandemie», scrivono i leader europei nella lettera in cui viene anche sottolineato che la caotica risposta alla pandemia da Coronavirus, durante la quale sono morte 184.256 persone (fino ad ora), ha «sollevato domande» sulla preparazione dell’Ue. Infine si sottolinea la necessità di un «approccio comune europeo», soprattutto in vista di una possibile seconda ondata.

Austria

Ansa | Controlli sanitari al Brennero

L’Austria riaprirà il 16 giugno, alle ore 00.00, il confine verso l’Italia, secondo quanto anticipa il quotidiano viennese Der Standard. Vienna – scrive il giornale – rinuncia a una soluzione regionale, prospettata ancora ieri del ministro degli Esteri Alexander Schallenberg, perché troppo complicata nella sua applicazione. La libera circolazione viene ristabilita anche verso Croazia e Grecia. Resta invece ancora in vigore lo stop ai viaggi verso la Svezia. Stamattina, il ministro si era pronunciato sulla stessa questione, annunciando: «Stiamo valutando un approccio regionale».

Il ministro degli Esteri austriaco Alexander Schallenberg ha confermato a Rai Suedtirol la riapertura del confine con l’Italia il 16 giugno, non escludendo però una «differenziazione regionale» per le zone ancora colpite dal covid. «Un avviso di viaggio non è un divieto, ma un appello al buonsenso», ha affermato. «Si tratterebbe – ha spiego – di un invito ad evitare l’una oppure l’altra regione. Non parliamo di controlli, ma di autoresponsabilità». Un avviso di viaggio – per Rai Suedtirol – riguarderebbe esclusivamente la Lombardia. «L’obiettivo – ha concluso – resta la libera circolazione».

Usa

Negli Usa potrebbero chiudere circa 25mila negozi

EPA/JUSTIN LANE | New York

Le conseguenze della pandemia da Coronavirus sono sempre più pesanti negli Stati Uniti: è stato stimato che chiuderanno tra i 20.000 e i 25.000 negozi quest’anno. A dare i numeri è il Coresight Reserach, secondo cui le chiusure interesseranno per il 55-60% i negozi all’interno dei centro commerciali. La previsione è in linea con la decisione di molte grandi società di non riaprire le saracinesche dopo il lockdown. «Ci attendiamo un ritorno ai livelli pre-crisi delle vendite al dettaglio graduale e prevediamo che la fiducia dei consumatori sarà sotto i livelli normali per diverso tempo», spiega Coresight Research.

Harvard: «Gli ospedali di Wuhan erano affollati già da ottobre»

EPA/ROMAN PILIPEY | Leishenshan Hospital, Wuhan, Cina

Un’impennata delle autovetture fuori dai principali ospedali di Wuhan lo scorso inverno sarebbe la prova che il Coronavirus era in città già mesi prima che le autorità riconoscessero la malattia. La tesi è contenuta in uno studio condotto dalla Harvard Medical School, Boston University of Publich Health e Boston Children’s Hospital, derivata dall’analisi delle immagini satellitari dei parcheggi dei principali ospedali di Wuhan tra gennaio 2018 e aprile 2020, e le tendenze nelle ricerche su Internet.

Lo studio è ancora in fase di revisione. Tra settembre e ottobre, 5 dei 6 ospedali analizzati dai ricercatori hanno visto il loro più alto volume giornaliero di automobili. Sebbene non si possa confermare il collegamento diretto tra l’aumento del traffico dei veicoli e il nuovo virus, l’evidenza «supporta altri lavori recenti che dimostrano che l’emergenza è avvenuta prima dell’identificazione (del coronavirus) nel mercato del pesce di Huanan», alla fine di dicembre, quando i funzionari cinesi avevano riferito di un cluster al mercato nel centro di Wuhan.

Francia, aperta un’inchiesta sulla gestione dell’emergenza sanitaria

In Francia, il procuratore di Parigi Remy Heitz ha annunciato l’apertura di un’inchiesta preliminare sulla gestione dell’emergenza sanitaria da Covid. I reati ipotizzati sono «omicidio colposo» o «procurato rischio per la vita» dei cittadini. L’inchiesta, ha detto Heitz, è la risposta giudiziaria alle tante denunce ricevute dalla procura durante il periodo di lockdown e non mira a «responsabilità politiche o amministrative» ma «eventuali reati penali».

Grecia

EPA/DIMITRIS TOSIDIS | Una spiaggia greca

Il ministro degli Esteri greco Dendias ha parlato in conferenza stampa ad Atene con il ministro degli Esteri italiano Luigi di Maio. «Il ministro Di Maio mi ha aggiornato sui dati in Italia nettamente migliorati. La Grecia toglie dal prossimo lunedì, in maniera graduale fino alla fine del mese, tutte le limitazioni nei confronti dell’Italia. Esprimo i sentimenti di solidarietà da parte del popolo greco al popolo italiano».

Oms: «Raro che gli asintomatici trasmettano il virus»

EPA/MARCIN GADOMSKI POLAND OUT

La dottoressa Maria Van Kerkhove, capo del team tecnico anti-Covid-19 dell’Oms, ha dichiarato durante il briefing di ieri dell’Agenzia dell’Onu che «è molto raro che una persona asintomatica possa trasmettere il coronavirus». A riportarlo è la Cnn. La dottoressa ha spiegato che, analizzando i dati di diversi Paesi che stanno seguendo casi asintomatici, è emerso che questi non «hanno trasmesso il virus».

America Latina

Ansa | Un sostenitore di Jair Bolsonaro indossa una mascherina

In America Latina i contagi sono 1.353.910, +33.087 nelle ultime 24 ore. I morti sono 66.952 (+1.367). È quanto emerge da dati rielaborati dall’agenzia di stampa Ansa. Il Brasile rimane il più colpito, seguono Perù (199.696 casi e 5.571 vittime) e Cile (138.846 e 2.264).

Brasile

In Brasile i casi hanno superato i 700mila, sono 707.412. Nelle ultime 24 ore sono stati registrati 15.645 nuovi contagi, le vittime sono state 679, per un totale di 37.134. Intanto, il giudice della Corte suprema brasiliana (Stf), Alexandre de Moraes – dopo aver analizzato una richiesta delle opposizioni – ha stabilito che il ministero della Sanità dovrà riprendere la diffusione quotidiana dei dati, ordinando che sul sito ufficiale del dicastero appaia anche il bilancio complessivo delle vittime. A partire da venerdì scorso, infatti, il governo di Jair Bolsonaro aveva deciso di cambiare il criterio di conteggio dei, fornendo le cifre solo delle ultime 24 ore.

Perù

EPA/Sergi Rugrand | Lima, Perù

Il ministero della Sanità del Perù ha reso noto oggi che nelle ultime 24 ore il numero dei contagi nel Paese è cresciuto di 4.040 casi, raggiungendo quota 203.736. A questa cifra si aggiungono 5.738 morti (+167). I contagiati sono per il 59,3% uomini e per il 40,7% donne, di cui 9.903 sono ricoverati in ospedale. Il Perù è il Paese dell’America latina che registra più casi dopo il Brasile.

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