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Coronavirus, l’Europa riapre i confini esterni dal 1° luglio. Germania, stop ai controlli alle frontiere Ue dal 16 giugno

10 Giugno 2020 - 23:20 Redazione
Dopo la decisione della Corte suprema brasiliana, il governo Bolsonaro è tornato a fornire i totali dell'andamento della pandemia, che non sono stati pubblicati per due giorni. In calo il dato delle vittime negli Stati Uniti, ma i contagi aumentano a ritmi importanti

Sono saliti a 7,2 milioni i contagi nel mondo di Coronavirus, secondo i dati della John Hopkins University, mentre le vittime sono ora 411.177. Gli Stati Uniti sono ancora saldamente in testa alla classifica mondiale, con quasi due milioni di contagi e 112 mila vittime. Segue il Brasile con 739 mila casi e la Russia, con 484 mila. Sul fronte dei decessi è il Regno Unito a registrare il dato peggiore dopo gli Stati Uniti, con 40.968 morti, e il Brasile con 38 mila vittime.

Unione Europea

EPA/Andre Pain | Josep Borrell, Amman, Giordania, 2 febbraio 2020.

Diversi Stati membri «stanno riaprendo le frontiere interne». Un processo che dovrebbe completarsi entro questo mese. Mentre la riapertura delle frontiere esterne «avverrà in un secondo momento, con una revoca graduale e parziale delle frontiere esterne», a partire dal primo di luglio. A scattare la fotografia della riapertura dei movimenti dal continente al resto del mondo, chiusa a causa della pandemia di Coronavirus , è l’Alto rappresentante dell’Ue, Josep Borrell. La pandemia «è anche un’infodemia», aggiunge Borrell. «È accompagnata da un’enorme ondata di disinformazione e frodi ai danni dei consumatori. Ha provato che la disinformazione non è solo danneggiata la credibilità delle nostre democrazie, ma danneggiati anche i cittadini».

La Commissione europea presenta una raccomandazione sulle frontiere esterne

Nella giornata di domani, 11 giugno, la Commissione europea ha in programma di presentare «una raccomandazione per un approccio comune e coordinato» per la riapertura delle frontiere esterne. L’obiettivo è quello di far muovere insieme tutti gli Stati dell’unione. L’approccio infatti suggerirà una revoca «parziale e graduale» delle restrizione a partire dall’inizio di luglio verso alcuni Paesi fuori dall’Ue.

Usa

EPA/JUSTIN LANE | Un uomo cammina davanti a uno dei negozi chiusi a New York, dove le attività si preparano a ripartire dopo oltre 100 giorni di lockdown

Sono 819 i morti per Coronavirus negli Stati Uniti nelle ultime 24 ore, durante le quali il numero di contagiati è salito di 17.300 unità. È quanto emerge dai dati della John Hopkins University, secondo la quale i contagiati sono in totale 1.977.085 e i decessi 111.876. Il numero maggiore di nuovi casi è stato registrato in Texas (2.275), seguito da California (2.170) e Florida (1.960).

La Fed prevede di lasciare i tassi invariati fino a 2022

La Federal reserve, la banca centrale degli Stati Uniti, prevede di lasciare i tassi invariati fino alla fine del 2022. La decisione è stata presa dopo un’analisi dell’epidemia di Coronavirus che «pesa molto» sulla crescita, l’occupazione e il lavoro nel breve termine.

Fauci, una nuova ondata? Future infezioni inevitabili

EPA/Stefani Reynolds / POOL | Da sinistra Deborah L. Birx, White House Coronavirus Response Coordinator, il segretario alla Difesa Mark T. Esper, e il virologo Anthony Fauci

Le future infezioni sono inevitabili: parola del virologo consigliere del presidente Trump Anthony Fauci, in un’intervista in apertura di prima pagina della Stampa di oggi. E si deve avere personale, test e risorse per identificare i casi e tracciare i contatti. A dicembre e gennaio i cinesi non sono stati molto trasparenti nel dare informazioni, affonda Fauci. In autunno ci saranno abbastanza informazioni per sapere se i vaccini sono sicuri ed efficaci, aggiunge ancora. C’è ottimismo, certo, ma la speranza è di averli disponibili tra fine anno e inizio 2021.

Cina

EPA/ALEX PLAVEVSKI

Nessuna nuova infezione da covid-19 trasmessa a livello «locale» è stata segnalata ieri nella Cina continentale, dove invece sono stati registrati 3 nuovi casi di persone che provenivano dall’estero. Lo rende noto il rapporto della Commissione Sanitaria Nazionale cinese. Tra i nuovi casi di contagio arrivati nella Cina continentale da altri Paesi, 2 sono stati confermati nella Regione autonoma della Mongolia Interna e uno a Tianjin. Un terzo nuovo caso sospetto proveniente dall’estero è stato segnalato a Shanghai. Nel frattempo oggi, a Guangzhou, ha aperto al pubblico un’esposizione di prodotti destinati al controllo epidemico, con l’obiettivo di mettere in contatto i produttori cinesi con i compratori globali. Dovrebbero partecipare almeno 600 imprese ed oltre 6mila visitatori dovrebbero partecipare.

Russia

EPA/Maxim Shipenkov | Mosca, Russia

1.195 nuovi casi di Covid-19 sono stati registrati da ieri a Mosca, in Russia: si tratta, dice il centro operativo anti-coronavirus, citato dalla agenzia Tass, del numero più basso da due mesi a questa parte. Sono quasi 200mila i contagi a Mosca dall’inizio dell’epidemia: 83.167 delle quali sono attualmente malate. Le morti registrate nelle ultime 24 ore sono invece 56, 3.085 in tutto dall’inizio dell’epidemia. Infine 3.796 sono le persone guarite nelle ultime 24 ore e dimesse dagli ospedali moscoviti, portando a 113.533 il totale delle guarigioni. A maggio la città ha riportato il 58% dei morti in più rispetto alla media degli ultimi cinque anni. È quanto si evince dallo studio dei dati preliminari pubblicati dal dipartimento sanitario della capitale russa. I decessi sono stati infatti 15.713, ben 5.799 in più della media, fissata a 9.914 unità.

Francia

EPA/CHRISTOPHE PETIT TESSON

«Alla luce dell’evoluzione finora positiva della situazione sanitaria, l’emergenza prenderà fine il 10 luglio» hanno confermato fonti di Matignon, sottolineando che «l’uscita da questo stato deve, però, essere organizzata in modo rigoroso e progressivo». Finirà il prossimo mese dunque lo stato di emergenza sanitaria decretato lo scorso 23 marzo. Secondo Le Monde, il nuovo progetto di legge però inserisce norme che consisterebbero al governo di limitare le libertà dei cittadini per altri 4 mesi, fino a novembre.

Germania

Via ai controlli alle frontiere da parte della Germania ai cittadini dell’Unione europea a partire dal 16 giugno. A dirlo è il ministro dell’Interno tedesco Horst Seehofer nel corso di una conferenza stampa in mattinata a Berlino. «Continueremo a monitorare lo sviluppo della situazione nei paesi vicini», dice il ministro, spiegando che decisione è stata presa oggi nel gabinetto di Angela Merkel. I controlli verranno progressivamente ridotti fino al 15 giugno. Nessuna quarantena per chi arriva dai paesi Ue e dalla Svizzera. Fino al 21 giugno continueranno invece per la Spagna i controlli nella circolazione aerea, per una questione di «reciprocità», dice ancora il ministro.

Pakistan

EPA/Sohail Shahzad | Islamabad, Pakistan, 9 giugno 2020.

Sta accelerando l’epidemia di Coronavirus in Pakistan: sono 5.385 i casi confermati nelle ultime 24 ore, mentre nel paese arriva a 113.702 il numero di casi totali, con un record assoluto dall’inizio dell’epidemia a febbraio. È anche la prima volta che si registrano 5mila casi in un solo giorno. I morti da ieri sono 83, e il totale delle vittime tocca quota 2.255. Ecco perché l’Organizzazione mondiale della Sanità arriva a raccomandare a Islamabad di imporre almeno due settimane di lockdown, e poi ancora altre due settimane di parziale apertura, portando nel frattempo avanti una campagna quotidiana di tamponi. Il Pakistan ha 216 milioni di abitanti ed è, secondo i dati Oms, tra i dieci Paesi più infettati dal Coronavirus.

America Latina

EPA/Joedson Alves | Il presidente brasiliano Jair Bolsonaro

Ancora in testa, in questa drammatica classifica della pandemia, il Brasile nel continente latinoamericano: nelle ultime 24 ore i contagi hanno raggiunto quota 1.403.259 (+49.349) ed i morti sono 69.190 (+2.238). Nonostante l’annuncio del presidente Jair Bolsonaro, le autorità del Paese hanno ricominciato a dare, insieme ai numeri quotidiani, anche i dati del totale dei contagi: 739.503 (+32.091). I decessi sono 38.406 (+1.272). Il secondo Paese è il Perù con 203.736 contagi e 5.738 morti, seguito dal Cile con 142.759 casi e 2.283 vittime. E ancora: Messico (120.102 e 14.053), Ecuador (43.378 e 3.642), Colombia (40.719 e 1.308), Repubblica Dominicana (20.126 e 539), Argentina (23.620 e 693), Panama (16.425 e 393), Bolivia (13.643 e 465), Guatemala (7.055 e 252) e Honduras (6.327 e 258).

Brasile

EPA/ANTONIO LACERDA | Manifestanti contro il governo del presidente Jair Bolsonaro scesi in strada per protestare contro il razzismo e il fascismo a Rio de Janeiro

Sono stati 1.272 i morti per Coronavirus nelle ultime 24 ore in Brasile , dove le vittime totali si avvicinano ora a quota 40 mila, con 38.406. Impennata anche nella crescita dei contagi, che nell’ultimo giorno sono stati 32.901, per un totale di 739.503. Lo stato di San Paolo è il più colpito dalla pandemia, con 150.138 contagi e 5.545 vittime. Dopo due giorni di stop deciso dal governo di Jair Bolsonaro, le autorità brasiliane sono tornate a fornire i totali ufficiali sulle rilevazioni della pandemia. Decisione che arriva dopo che si è espresso il giudice della Corte suprema brasiliana, Alexandre de Moraes, che ha sostanzialmente imposto al governo di pubblicare i dati completi sul sito ufficiale del ministero della Salute.

Torna quindi on line il sito che pubblicava i numeri del contagio nel paese: una novità che arriva a poche ore dall’ordine della Corte suprema brasiliana (Stf) al ministero della Sanità di riprendere la diffusione quotidiana delle statistiche relative a Covid-19, insieme alla disposizione che on line venga pubblicato anche il dato sulle morti. Nei giorni scorsi l’amministrazione guidata da Bolsonaro aveva deciso di modificare il criterio di conteggio dei casi di SARS Cov-2, dando i dati solo rispetto al giornmo precedente. Il ministro della Sanità, Eduardo Pazuello, aveva poi assicurato invece il proprio impegno nel divulgare il «100% dei dati» su Covid-19 nel paese

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