Rutelli lancia la Scuola di Servizio civico per gli amministratori di domani: «Da qui uscirà il sindaco del 2030»

«‎È una iniziativa di volontariato che dovrà servire a formare giovani motivati e appassionati, ma soprattutto competenti», dice l’ex sindaco della Capitale

«Non ho e non avrò una funzione politica: l’ho già avuta. Lo scopo è solo formativo». Così assicura l’ex sindaco di Roma Francesco Rutelli nell’annunciare la nascita della sua Scuola di Servizio civico nella Capitale. I primi 50 studenti sono già stati selezionati. E chissà che non sarà proprio tra loro il sindaco di Roma del 2030. Le lezioni della scuola per amministratori civici saranno «ricche di sopralluoghi-tipo». Come quello che Rutelli ha fatto nell’area Tiburtina-Pietralata, circondata da cantieri infiniti e lavori mai terminati, per presentare il progetto alla stampa con l’intento di dare una dimostrazione concreta del modus operandi della scuola e dei suoi insegnanti. Gli studenti andranno dunque sui luoghi a vedere coi propri occhi cosa significa amministrare una città complessa come lo è Roma, e come lo è per esempio questa area in particolare, paralizzata in progetti bloccati e sprazzi di innovazione, tra problematiche urbanistiche e sociali e opportunità potenziali tutte da sfruttare. «Non ci saranno solo lezioni tradizionali: si andrà a vedere dove ci sono i problemi effettivi perché – spiega Rutelli – chi dovrà governare domani o rispondere di un ufficio pubblico non potrà avere un punto di vista ristretto». E precisa: «‎È una iniziativa di volontariato (la scuola è autofinanziata, ndr) che dovrà servire a formare giovani motivati e appassionati, ma soprattutto competenti».


Le lezioni cominceranno a settembre e c’è posto per altri 10 partecipanti che hanno tempo per presentare la domanda fino al 5 luglio. Per ora, tra gli studenti selezionati e iscritti, c’è una maggioranza di donne, età media 30 anni e «forti motivazioni». Quanto agli insegnanti, ci sono 130 personalità pronte a offrire una mano gratuitamente: professori come Sabino Cassese o Renzo Arbore, accademici, manager, addetti ai lavori, professionisti di innovazione digitale. «Per insegnare ai giovani a governare situazioni complesse c’è bisogno di un ‘coro’ di molte voci», spiega l’ex sindaco di Roma. «È una attività di insegnamento – ribadisce acora Rutelli – e saremo rigorosi nel fare una cosa non politica né tantomeno elettorale».


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