Sfregio razzista contro l’unico pilota afroamericano della Nascar: cappio in stile Ku Klux Klan nel box

Partita un’indagine interna per individuare i responsabili, che i vertici della Nascar promettono di espellere. Il gesto arriva pochi giorni dopo che l’organizzazione ha messo al bando la bandiera confederata

È stato trovato un cappio nel garage del pilota della Nascar Bubba Wallace, unico afroamericano al volante nel campionato automobilistico molto popolare negli Stati Uniti. La corda da impiccato messa nel box del circuito di Talladega, in Alabama, è un chiaro riferimento ai cappi usati nei linciaggi del Ku Klux Klan e arriva non a caso dopo che il pilota 26enne si è anche impegnato in prima persona nelle battaglie sulle diseguaglianze razziali.


Sullo sfregio rivolto a Wallace, i vertici della Nascar si sono detti «furiosi e oltraggiati e non possiamo esprimere con abbastanza forza quanto prendiamo seriamente questo gesto di odio». Gli organizzatori della corsa hanno sporto denuncia per «crimine d’odio», mentre la Nascar ha garantito che sarà svolta un’indagine interna: «Per identificare i responsabili ed espellerli dal nostro entourage. Non c’è spazio per il razzismo all’interno della Nascar».


Su Twitter, Wallace ha detto di essere «incredibilmente triste» per quello che ha definito «uno spregevole atto di razzismo». «Non mi spezzerà – ha aggiunto – non mi arrenderò mai e poi mai».

Di recente Wallace aveva proposto all’organizzazione della Nascar di bandire la bandiera confederata, simbolo associato al razzismo e allo schiavismo, tornato al centro delle polemiche dopo le recenti proteste per la morte di George Floyd e il riaccendersi della questione razziale negli Stati Uniti con le proteste del movimento Black lives matter. Una proposta che la Nascar aveva accolto già lo scorso 10 giugno, scatenando però un acceso dibattito tra i tifosi, contrari alla decisione.

La gara a Talladega di ieri, 21 giugno, è staccata rinviata a oggi per maltempo. Ma poco prima del rinvio, sul circuito è passato un aereo con un’enorme bandiera confederata attaccata alla coda e la scritta: «Nascar defunto». Sulla messa al bando della bandiera dalle gare ha protestato anche il pilota Ray Ricciarelli, che ha deciso di non correre più per la prossima stagione: «È stato divertente, un sogno diventato realtà, ma se questa è la direzione che la Nascar sta prendendo, non tornerò». In un post sui social poi cancellato, Ricciarelli ha detto di non aver interesse a difendere quel simbolo: «Ma ci sono persone a cui interessa, e questo non li rende razzisti».

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