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Coronavirus. Un murales del 1994 nell’aeroporto di Denver aveva predetto il Covid19? Teoria di complotto

27 Giugno 2020 - 17:54 David Puente
Per nascondere qualcosa bisogna metterla bene in vista? In base a questa teoria gli «illuminati» avrebbero lasciato la loro firma, ma è una bufala

Il 26 giugno 2020 l’utente Maurizio Gustinicchi pubblica su Twitter la foto di un murales dove vengono raffigurati bambini di diverse nazionalità con le mascherine che riproducono le loro bandiere. Secondo l’autore del tweet sarebbe stato realizzato dagli «illuminati» nel 1994 presso l’aeroporto di Denver, negli Stati Uniti. Ciò dimostra che qualcuno sapeva già da allora che ci sarebbe stata la pandemia Coronavirus? No! Non è farina del suo sacco, ma l’ennesima teoria di complotto basata sul falso.

Maurizio è sicuro di ciò che dice, tanto che alla domanda dell’utente Cristina (@macri9095) sostiene che l’immagine gli sia arrivata proprio da Denver:

Come dicevo, non è farina del saco di Maurizio e probabilmente qualcuno gli ha passato l’immagine con tale narrativa. A diffondere l’immagine in precedenza era stata l’utente Dawn Michael (@SexCounseling), senza citare gli illuminati: «The Denver airport mural painted in 1994. Tell me this is not weird, how far do they plan this stuff in advance?».

C’è un problema nell’immagine, non riscontrato dagli utenti che l’hanno condivisa. Il bambino che dovrebbe rappresentare le nazioni arabe ha la bandiera israeliana:

A parte questo curioso dettaglio, che andremo a spiegare successivamente, c’è un murales del genere presso l’aeroporto di Denver? No e per due motivi:

  • non è un murales;
  • non è stato fatto nel 1994 a Denver.

Perché non è un murales? Perché l’opera è stata fatta su carta. Ecco la foto dell’autore, il filippino Christian Joy Trinidad, pubblicata nel suo profilo Facebook il 16 marzo 2020 (dove notiamo che la mascherina di Israele non è presente):

A quando risale? Nel profilo dell’autore la troviamo pubblicata per la prima volta il 25 febbraio 2020! Cercando online notiamo che nei media locali se ne è parlato tanto. Nel post Facebook della pagina GMA News del 3 marzo parlano dell’opera, intitolata «Mask-Communication», spiegando che l’autore ha rappresentato attraverso la stessa i paesi colpiti dal Covid19, incluso le Filippine.

L’immagine è stata poi utilizzata per una campagna di raccolta fondi nelle Filippine, come possiamo vedere dal seguente post Facebook dove notiamo magliette e altri gadget dove viene riprodotta:

Ci sono dei murales che hanno destato la curiosità di molti nell’arco degli anni, come possiamo vedere da questo video pubblicato nel 2013 su Youtube (dove troviamo altri video dove vengono commentati):

C’è però un ultimo «piccolo problema». L’aeroporto di Denver in questione è stato aperto nel 1995 con 16 mesi di ritardo, come riporta un articolo dell’epoca del NYT.

Sull’aeroporto di Denver sono stati fatti diversi servizi, come quello dell’ottobre 2018 di CBS dal titolo «Denver airport embraces conspiracy theories amid renovation», ma del murales diffuso in questi giorno non c’è traccia:

Aggiornamento 28 giugno 2020

Mi segnalano che l’opera è presente in un concorso in India con datazione 1995 ad opera di un tal Neha Kumari. Risulta però strano che tale concorso, istituito nel 2020 sul tema Coronavirus, abbia un’opera di quell’anno:

L’immagine presenta una firma in alto a sinistra, non presente ovviamente nell’originale. La foto è uno scatto fatto all’opera e in basso a destra troviamo alcune figure dietro di essa:

La foto è la stessa presente nella pagina Facebook «Todos Venceremos el VIRUS», pubblicata il 29 febbraio 2020, dove è presente la firma dell’autore filippino:

A quanto sembra qualcuno ha partecipato a un concorso con un’opera non sua.

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