Donne in piazza per chiedere il diritto all’aborto e la contraccezione gratuita

L’inferno delle donne che vogliono abortire tra medici che si rifiutano di fare l’interruzione di gravidanza e scetticismo sull’uso della pillola Ru486. La protesta a Roma

È il giorno delle donne, che protestano davanti al ministero della Salute a Roma, per chiedere il diritto all’aborto oltre alla contraccezione che sia sicura e gratuita. Una battaglia che dura da anni e che oggi è più importante che mai visto che, nonostante siano passati 42 anni dalla legge 194, si registrano ancora donne costrette a rischiare la vita per aborti illegali o medici obiettori di coscienza che si rifiutano di fare l’interruzione di gravidanza anche quando il rifiuto mette in pericolo l’effettiva possibilità per la paziente di decidere consapevolmente sul da farsi.


Un problema che potrebbe essere, in parte, superato ad esempio con l’utilizzato della pillola Ru486, che permette l’interruzione di gravidanza farmacologica e non chirurgica e che non necessita la degenza ospedaliera. In Italia viene usata per il 20% dei casi contro il 90% dei paesi del nord.


Intanto, in Umbria, la giunta leghista ha reintrodotto l’obbligo di ricovero, per tre giorni, per tutte le donne che intendono avvalersi della Ru486. Un passo indietro nel tempo. La Regione Toscana, invece, ha dato il via libera alla pillola Ru486 anche in strutture territoriali, ambulatori e consultori. Dunque non più solo in day hospital.

Foto in copertina da Twitter

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