Turchia, Santa Sofia tornerà a essere una moschea: storica decisione del consiglio di Stato. Erdogan firma il decreto

Basilica cristiana, poi moschea e poi museo. Per il presidente Erdogan si tratta di una questione di «sovranità nazionale»

L’annuncio atteso oggi sulla riconversione in moschea di Santa Sofia a Istanbul è arrivato: il Consiglio di Stato turco ha annullato il decreto del 24 novembre 1934 dell’allora presidente Mustafa Kemal Ataturk che trasformava Santa Sofia in un museo. Ora questa storica decisione spiana di fatto la strada alla riconversione in moschea del monumento simbolo della Capitale turca.


Il presidente Erdogan ha già firmato il decreto per la riapertura come moschea.


Il massimo tribunale amministrativo di Ankara si è espresso sul ricorso presentato da un’associazione islamista, chiedendo appunto l’annullamento del decreto del 27 novembre 1934 con cui Mustafa Kemal Ataturk aveva trasformato la moschea del quartiere di Sultanahmet a Istanbul in un museo.

Nata come basilica cristiana bizantina, il luogo di culto è stato convertito in moschea dopo la conquista ottomana di Costantinopoli nel 1453. Per secoli ha rappresentato l’anima di Istanbul – e della Turchia – sospesa tra oriente e occidente sulle acque del Bosforo.

Un ponte tra l’anima cristiana di Bisanzio prima e dell’Islam ottomano che che ne ha fatta la capitale del suo impero. La tradizione vuole che fu un veneziano, Enrico Dandolo, il primo e ultimo uomo a essere stato sepolto a Santa Sofia nel 1205.

Anche in caso di bocciatura del ricorso, con un probabile rinvio all’esecutivo si sarebbe comunque aperta la strada a una sua trasformazione in moschea.

Gli appelli di Usa e Ue

Stati Uniti e Unione europea avevano lanciato appelli affinché Santa Sofia resti un museo, ma Erdogan ha più volte replicato che si tratta di una questione di «sovranità nazionale».

Anche l’Unesco ha detto di essere «preoccupata». Il cambiamento dello status del museo minaccerebbe il «valore universale» del monumento. Ogni modifica a un sito riconosciuto tra i patrimoni mondiale dell’umanità richiede una notifica anticipata all’Unesco da parte dello Stato interessato e successivamente, se il caso lo richiede, «un esame del Comitato del Patrimonio mondiale».

Secondo Atene, la decisione del Consiglio di stato turco sulla riconversione di Santa Sofia in moschea è «una provocazione al mondo civilizzato».

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