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«Le mascherine non portano ossigeno al cervello», Facebook chiude il primo gruppo no-mask negli Stati Uniti

Sul social ci sono ancora decine di gruppi che protestano sull'obbligo di indossare le mascherine negli Stati Uniti, dove la pandemia viaggia a ritmi di 60 mila casi ogni giorno

Nel gruppo Facebook «Unmasking America» c’erano almeno 9.600 persone convinte che usare la mascherina per contenere i contagi di Coronavirus fosse non solo sbagliato, ma anche dannoso. Il social ha chiuso per la prima volta uno tra decine di gruppi comparsi negli Stati Uniti, dove la pandemia viaggia a ritmi di 60 mila contagi al giorno, e dove proprio l’obbligo della mascherina viene osteggiato da diversi governatori, che lo considerano un attacco alle libertà individuali, in linea con quanto spesso dichiarato da Donald Trump, salvo poi ricredersi nelle ultime ore.

Come riporta il sito The Verge, tra i motivi rivendicati nei gruppi per opporsi all’uso della mascherina c’erano presunti problemi fisici, come il ridotto afflusso di ossigeno al cervello, ma anche problemi psichici.

Da alcuni giorni, sia Facebook che Instagram hanno cominciato a inserire annunci nei flussi dei social per invitare gli utenti all’uso responsabile della mascherina, così come indicato dai Cdc americani, i Centers for Disease Control and Prevention. Sulla stessa linea, anche Google ha annunciato che dal 18 agosto non accetterà più annunci pubblicitari che promuovono teorie complottiste sul Coronavirus.

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