Coronavirus, negli Stati Uniti 55mila casi in 24 ore. Trump rinuncia all’apertura della stagione degli Yankees. Seul chiarisce: «Il “disertore pentito” non era un caso Covid»

Rallenta la crescita dei contagi in Usa, nei giorni scorsi i nuovi casi superavano i 60mila

Usa

Ansa | Donald Trump partecipa all’apertura della stagione degli Yankees nel 2006

Sembra rallentare la crescita dei contagi da Coronavirus negli Stati Uniti: nelle scorse 24 ore sono stati registrati 55.187 nuovi casi, mentre nei giorni scorsi i nuovi contagi superavano i 60mila. I morti sono stati 518. Nel complesso negli Usa sono state contagiate 4.233.927 persone dall’inizio dell’emergenza, 146.934 i morti.


Il presidente statunitense Donald Trump ha annunciato che non parteciperà all’apertura della stagione degli Yankees il 15 agosto. «Vista la mia grande attenzione sul virus dalla Cina, inclusi incontro sui vaccini, sull’economia e su molto altro non sarò a New York il prossimo 15 agosto. Ci rifaremo più avanti», ha twittato il presidente.


Corea del Nord

Ansa | Kim Jong Un

Non sarebbe stato contagiato dal Coronavirus il “disertore pentito” tornato in Corea del Nord per cui Kim Jong-un ha fatto scattare la “massima allerta” nel Paese e ha isolato la città di Kaesong. Seul ha fatto sapere che l’uomo, arrivato in Corea del Sud nel 2017 e di recente tornato in patria, «non era segnato come caso di Covid-19 o come persona venuta a contatto con contagiati».

Il funzionario del ministero della Salute sudcoreano ha presentato come prova i test negativi fatti su due persone venute a stretto contatto con l’uomo. Il “disertore” ieri, 26 luglio, era stato trattato da  Pyongyang come il “caso zero” del Nord Corea, facendo scattare l’allarme.

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