Coronavirus, in Texas il “pannello della morte”: ai medici la scelta tra chi salvare e chi lasciare morire

Nello Starr County Memorial Hospital i pazienti affetti da Covid-19 che avrebbero bisogno della terapia intensiva sono troppi. E ai dipendenti sono state fornite linee guida che determinano quali malati devono essere rimandati a casa

Nelle zone rurali del Texas, negli Stati Uniti, precisamente nella Contea di Starr, c’è un solo ospedale: lo Starr County Memorial Hospital. Con la recente ondata di casi di Coronavirus nel territorio, al confine con il Messico, la direzione sanitaria della struttura ha dovuto ricorrere al cosiddetto “pannello della morte”.


Non si possono salvare tutti i pazienti affetti dalla Covid-19, non ci sono abbastanza posti letto per le terapie più severe. Così, i medici dell’ospedale hanno ricevuto delle linee guida relative alla terapia intensiva. Queste indicazioni serviranno a decidere quali malati affetti dalla Covid-19 riceveranno il trattamento e quali, invece, saranno rimandati presso le proprie abitazioni a morire. Un calcolo matematico, basato sulle probabilità di sopravvivenza, che consentirà ai medici di concentrarsi sui pazienti che hanno più possibilità di superare la malattia.


L’incremento dei casi

Nella contea di Starr, che si estende lungo il confine tra Messico e Stati Uniti e nella quale risiedono circa 64mila persone, lo scorso 24 luglio, si sono registrate 1.769 nuove positività al Coronavirus. Se nei primi mesi della pandemia non si erano riscontrate particolari criticità nella zona, adesso i casi stanno aumentando in maniera esponenziale.

Le autorità locali hanno individuato negli assembramenti e negli eventi sociali iniziati a luglio la causa dell’incremento delle infezioni. «Stiamo assistendo ai risultati degli eventi sociali del 4 luglio – giorno dell’Independence Day, ndr. -, delle vacanze e di altri assembramenti», ha scritto il giudice Eloy Vera sulla pagina Facebook della contea. »Sfortunatamente, lo Starr County Memorial Hospital ha risorse limitate e i nostri medici dovranno decidere chi riceverà un trattamento e chi verrà mandato a casa a morire dai propri cari».

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