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Il ministro Guerini: «La vendita di navi all’Egitto non è un ostacolo per la ricerca della verità su Regeni»

Il ministro della Difesa ha risposto alle domande della Commissione Regeni ribadendo - come affermato in precedenza dal premier Conte - che il Cairo è e rimane un partner fondamentale per l'Italia

La morte di Giulio Regeni è «una ferita che non potrà mai rimarginarsi, e il il governo rimane determinato ad assicurare con assoluta determinazione la verità». Così il ministro della Difesa Lorenzo Guerini è intervenuto in audizione con la Commissione Regeni della Camera. L’Italia continua ad avere continui e ininterrotti rapporti con l’Egitto, rapporti che secondo il ministro della Difesa non rappresentano un elemento di debolezza rispetto alle indagini sulla morte di Regeni.

In particolare, in merito alla discussa commissione militare conclusa con il Cairo, Guerini chiarisce che «Fincantieri si è impegnata a consegnare alla Difesa due nuove navi della classe Fremm entro il 2024 in sostituzione di quelle che eventualmente saranno vendute all’Egitto». «Dunque – aggiunge – non intravedo rischi alla nostra capacità di assolvere i compiti assegnati».

La cooperazione in Libia

La settimana scorso il Cairo ha dato il via libera all’invio di truppe in Libia per proteggere l’alleato Khalifa Haftar e respingere la controffensiva del premier libico. Per Guerini l’Italia – che sostiene il governo di Sarraj riconosciuto dalla comunità internazionale e dall’Onu – «ha cercato di avere relazioni con tutti i soggetti protagonisti nella vicenda libica per richiamarli a un lavoro comune che superasse la situazione di conflitto. L’Egitto credo che sia un partner con cui non possiamo non discutere in Libia».

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