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«Ecco la storia dell’accesso agli atti del Cts»: la Fondazione Einaudi mette online i documenti in suo possesso sulla richiesta di pubblicazione

04 Agosto 2020 - 10:32 Redazione
Il 31 luglio il Consiglio di Stato ha sospeso l'effetto della sentenza del Tar sulla pubblicazione degli atti

La Fondazione Luigi Einaudi ha messo online i documenti in suo possesso, in ordine cronologico, relativi alla vicenda dell’accesso agli atti per rendere pubblica la documentazione del Comitato Tecnico Scientifico, alla base delle decisioni prese dal governo e dei Dpcm emanati. «I giuristi hanno richiesto l’accesso agli atti al Dipartimento di Protezione Civile presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, per ottenere copia dei verbali e degli atti allegati del Comitato Tecnico Scientifico a supporto dei Dpcm emanati dal Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, nel corso dell’emergenza da Covid-19», si legge sul sito della Fondazione.

I documenti pubblicati sono otto che ripercorrono appunto «la storia dell’accesso agli atti del Comitato Tecnico Scientifico»: la richiesta di accesso agli atti del 14 aprile 2020; il seguente sollecito di riscontro; il diniego datato 4 maggio, il ricorso contro il diniego del 26 maggio; la sentenza del Tar con la conseguente richiesta di adempimento; l’appello contro la decisione del Tar dell’avvocatura di Stato; e infine il decreto di sospensione di efficacia della sentenza. Insomma quasi quattro mesi in cui alle continue richieste di accedere agli atti alla base dei Dpcm sono seguiti altrettanti no del governo.

La vicenda

Già ad aprile, appunto, tre avvocati della Fondazione, Rocco Mauro Todero, Andrea Pruiti Ciarello ed Enzo Palumbo, avevano fatto ricorso al Tar del Lazio contro il rifiuto di rendere pubblici i documenti del Cts. Il 22 luglio scorso il Tar aveva accolto il ricorso, presentato contro il diniego di accesso agli atti opposto dal Governo che, in base a questa decisione, avrebbe dovuto rendere tutto pubblico entro 30 giorni. Ma la sentenza è stata impugnata dall’esecutivo, e il 31 luglio il Consiglio di Stato ha sospeso l’effetto della sentenza del Tar del Lazio. La decisione è stata presa con decreto cautelare monocratico, in attesa quindi della valutazione del collegio, convocato per il 10 settembre prossimo.

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