Coronavirus, Azzolina: «Nessun rischio per l’apertura dell’anno scolastico»

La ministra dell’Istruzione: «In caso di studenti positivi potrebbe essere messa in quarantena la classe»

«Nessun rischio per l’apertura dell’anno scolastico». La ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, durante un’intervista al Tg1, si dice sicura circa l’avvio delle lezioni in presenza a settembre. «Abbiamo il dovere morale di riaprire, è una priorità assoluta del governo», ha affermato, riconoscendo come si tratti comunque di «una operazione complessa, ma siamo più pronti rispetto a quando la pandemia è scoppiata».


11 milioni di mascherine al giorno

«Distribuiremo 11 milioni di mascherine al giorno ma abbiamo anche allargato le aule e cercato ulteriori spazi affinché gli studenti seduti al banco possano abbassare la mascherina» ad un metro di distanza dagli altri, ha spiegato la ministra. Rispondendo a una domanda sui timori dei dirigenti scolastici, Azzolina ha chiarito: «Non devono temere, abbiamo varato norme per evitare responsabilità penali ai dirigenti scolastici». Il governo è poi al lavoro per potenziare l’organico. «Siamo assumendo fino a 100mila persone a tempo indeterminato e altre a tempo determinato e abbiamo digitalizzato le procedure: il sistema è più rapido».


Misurazione della temperatura

Altro tema di dibattito in questi mesi è stato quello della misurazione della temperatura a casa. La ministra ha ribadito: «Spetta ai genitori, prima di uscire di casa», misurare la temperatura ai ragazzi. «Immaginiamo cosa accadrebbe se un ragazzo con la febbre, potenzialmente positivo, prendesse l’autobus o si fermasse in fila davanti a scuola in attesa di misurare la temperatura. Bisogna controllare prima».

«Rafforzeremo comunque il rapporto Scuola-Sistema sanitario – ha spiegato Azzolina in una intervista rilasciata a Oggi-. Ci saranno referenti nei presìdi medici territoriali che supporteranno le scuole per la gestione degli aspetti sanitari. Non lasciamo soli i dirigenti scolastici, abbiamo anche attivato un help desk».

Sulla riapertura la ministra ha ricordato come sia stato siglato «un Protocollo con i sindacati, pochi giorni fa, che dà le prime importanti indicazioni su cosa fare in caso qualcuno mostri sintomi che possano far pensare al Covid. Con l’Istituto superiore di sanità e il Ministero della Salute stiamo pubblicando un documento per dare un pacchetto di indicazioni complet». E sull’App Immuni spiega che «il suo utilizzo è indicato anche dal Comitato Tecnico Scientifico. È un ottimo strumento per tracciare i contagi e quindi per agire in maniera tempestiva e circoscritta, senza rischi per la privacy».

Intervenendo a In Onda, in serata, Azzolina ha aggiunto che nel caso di Covid di uno studente «potrebbe andare in quarantena la classe, lo stiamo valutando in queste ore. Ci sono già interlocuzioni nel governo su questo tema, nel caso in cui si decidesse di mandare in quarantena tutta la classe. Non è necessariamente la donna a dover rimanere a casa. Questa potrebbe essere l’occasione per modernizzare il Paese anche da quel punto di vista. Va incentivato il fatto che siano anche i papà a prendersi cura dei figli».

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