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Il capo di Confidustria Bonomi all’attacco: non è con i bonus a pioggia «per fini elettorali» che si esce dalla crisi. Finora il governo ne ha lanciati 56

Doppio attacco dal fronte degli industriali alla raffica di bonus contenuti negli ultimi decreti del governo per affrontare la crisi del Coronavirus. Un approccio al rinvio dei problemi che rischia di rivelarsi di corto respiro

Troppo timido il segnale dato dato dal governo per affrontare la crisi economica legata al Coronavirus con i 100 miliardi di aiuti nel Decreto Agosto secondo il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, ma soprattutto «non è quello che serve al Paese» dice in un’intervista al direttore de La Stampa, Massimo Giannini. Perché quel che manca da parte degli italiani oggi è la fiducia, aggiunge il capo degli industriali, nonostante il ministro Roberto Gualtieri ostenti ottimismo: «E la prova è il boom dei depositi bancari – dice Bonomi – la gente non si fida, per questo non muove i soldi dal conto corrente. Se vuoi lanciare un’operazione fiducia, lo devi fare con chiarezza e trasparenza. E qui mancano l’una e l’altra». Certo il Dl Agosto prevede 100 miliardi, metà di quelli previsti dal Recovery Fund, ma per Bonomi sono interventi che rischiano di rivelarsi sterili: «Peccato che siano quasi tutti bonus a pioggia. Le esperienze del passato dimostrano che misure del genere danno sempre risultato zero». Una raffica di bonus che hanno più il sapore elettorale che quello di aiuti concreti, ribatte Bonomi che lamenta: «Ci sono drammatiche priorità che non vengono affrontate o vengono declinate nel modo peggiore». A cominciare dal tema della produttività: «non tanto nel privato quanto nei servizi nella Pubblica amministrazione, di cui nessuno parla più. Come nessuno parla più di semplificazioni, scomparse dai radar».

La pioggia dei bonus

Proprio oggi il Sole 24 ore, quotidiano di Confindustria, dedica un’ampia analisi alla pioggia di bonus varati finora dal governo. Almeno 37 nel Dl Agosto, senza dimenticare i 19 già previsti con il Decreto Rilancio, tra contributi a fondo perduto, sgravi contributivi e sconti fiscali, con quasi la metà delle risorse stanziate per rinviare i versamenti delle imposte previsti per metà settembre. Un approccio al rinvio rimproverato da Bonomi nell’intervista alla Stampa, che dovrà fare i conti con le scadenze inevitabili dell’autunno, quando il governo dovrà avviare i lavori per la Manovra finanziaria del 2021.

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