Si muove anche l’Ordine nazionale dei giornalisti (Odg) sul caso di Chanel Totti. L’Odg ha fatto sapere via Twitter che «la direttrice di Gente è stata segnata al Consiglio di Disciplina competente per eventuali violazioni deontologiche relative alla pubblicazione di foto della figlia minorenne di Totti con attenzione sull’aspetto fisico». Al centro della questione c’è la copertina di Gente, in cui appare il lato B della figlia 13enne di Francesco Totti e Ilary Blasi con la frase «a 13 anni, Chanel Totti è la gemella di mamma Ilary». Il volto di Chanel sulla pagina in questione è stato coperto, lasciando intendere da sé che il riferimento alla somiglianza con la madre fosse proprio sul lato B.
August 24, 2020
Ieri, 23 agosto, Francesco Totti e Ilary Blasi avevano scritto sui rispettivi profili Instagram: «Ringrazio il direttore Monica Mosca per la sensibilità dimostrata mettendo in copertina il lato B di mia figlia minorenne, senza curarsi del problema sempre più evidente della sessualizzazione e mercificazione del corpo delle adolescenti». Oggi il Moige – Movimento genitori – ha annunciato di aver denunciato all’Ordine dei Giornalisti il periodico Gente. La maggior parte degli utenti ha mostrato solidarietà alla ragazza e ai genitori, sottolineando l’ipocrisia della scelta da parte del giornale di coprire il volto della ragazza perché minorenne, ma di lasciare in primo piano il fondo schiena. Altri hanno alluso al passato di Ilary e di alcuni scatti osé che la showgirl avrebbe concesso, da maggiorenne.
August 24, 2020
Il corpo spettacolarizzato dei minori
Ad intervenire su una vicenda che ha tutt’altro profilo che solo quello di una semplice questione di gossip è stato anche il Telefono Azzurro. «Nell’ultima settimana abbiamo tristemente assistito, in due occasioni diverse, alla spettacolarizzazione del corpo di minori sui giornali» ha fatto sapere in una nota, denunciando l’irresponsabilità dei mezzi di comunicazione nel trattare bambini e adolescenti.Il secondo caso a cui Telefono Azzurro si riferisce è quello della locandina di Netflix del film francese Cuties. Ragazzine di 11 anni con vestiti e pose definite «lesive della dignità di ragazze nemmeno adolescenti».
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