Coronavirus, negli Usa via libera alla cura con il plasma. Polemiche su Trump: accelera sulle cure per recuperare consensi. In Cina vaccinati i primi medici e funzionari

Sono 23,4 milioni i casi di Coronavirus nel mondo, secondo la Johns Hopkins University, mentre le vittime sono salite a 807 mila. Gli Stati Uniti sono il Paese più colpito con 5,7 milioni di casi e 176 mila decessi, seguiti dal Brasile con 3,6 milioni di contagi e 114 mila morti

Usa

EPA/YURI GRIPAS | Il direttore del National Institute of Allergy and Infectious Disease, Anthony Fauci

Con quello che ha definito un «annuncio storico», Donald Trump ha comunicato che la Food and drug administration, l’agenzia sulla sicurezza dei farmaci e dei prodotti alimentari, ha autorizzato l’uso in emergenza del plasma dai pazienti guariti dal Coronavirus per curare la Covid-19. Trump ha esaltato la terapia che «un incredibile tasso di successo», lanciando un appello alle persone guarite perché donino il proprio sangue.


L’annuncio arriva alla vigilia della convention repubblicana e rappresenterebbe solo una mossa preliminare del presidente Usa che sarebbe impegnato a ottenere un vaccino pronto prima delle prossime elezioni presidenziali del 3 novembre. Secondo il Financial Times, la Casa Bianca starebbe valutando la possibilità di aggirare le procedure previste per l’approvazione di un vaccino da parte delle autorità sanitarie americane. L’obiettivo sarebbe quello di impiegare in emergenza il vaccino sviluppato dall’Università di Oxford con AstraZeneca, ancora in fase di sperimentazione nel Regno Unito e in Brasile.


Dai media Usa emerge il sospetto che Trump stia facendo pressioni sulla Fda per rendere disponibile una cura al Coronavirus il prima possibile, puntando a un prevedibile ritorno di consensi. Solo la scorsa settimana, il New York Times aveva riportato che l’autorizzazione per la terapia con il plasma convalescente era ancora bloccata alla Fda, dopo che alcuni esperti, a partire da Anthony Fauci, si erano dichiarati dubbiosi sull’efficacia della terapia con il plasma, alla luce dei dati sulla sua efficacia ancora scarsi.

Cina

EPA/WU HONG | Una turista con la mascherina a Pechino

Il governo cinese ha comunicato di aver già vaccinato diversi lavoratori in ruoli chiave nella gestione della pandemia lo scorso luglio. A riferirlo alla Cctv, riporta il South China Morning Post, è stato Zheng Zhongei, capo del centro scientifico e tecnologico della commissione sanitaria, secondo il quale il governo ha autorizzato l’uso in emergenza del vaccino su operatori sanitari e funzionari di frontiera, considerati ad alto rischio per il crescente numero di positivi arrivati da fuori confine in Cina. Zhongei non ha chiarito quale tipo di vaccino sia stato somministrato e a quante persone.

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