L’esperimento in Germania sul concerto in piena pandemia: così si studia la diffusione dei contagi (e come fermarli)

Sono 2 mila i volontari che si sono sottoposti al monitoraggio dell’università tedesca di Halle durante un concerto del cantante Tim Bendzko

Mentre la Germania affronta una nuova impennata nei contagi – sono oltre 2mila le infezioni registrate il 22 agosto -, a Lipsia si studia un modo per allentare le sofferenze del settore musicale: l’Università tedesca di Halle ha condotto un test per comprendere se è possibile autorizzare i concerti pop nonostante la pandemia del Coronavirus. Il cantante che si è prestato all’esperimento è il 35enne Tim Bendzko.


Il cantautore berlinese ha preso parte a tre mini-concerti, organizzati con diversi formati durante il giorno, con numeri variabili di spettatori, distanze e misure igieniche. Sono stati 2mila i volontari a partecipare come pubblico. L’obiettivo è fornire ai ricercatori elementi per strutturare la migliore formula possibile per limitare i contagi durante gli eventi di questo tipo.


Ovviamente alla sperimentazione sono state ammesse solo persone giovani e in buono stato di salute. «Questo progetto deve gettare le basi per una ripresa in tutta la Germania nel settore dell’intrattenimento, particolarmente colpito dalle misure restrittive legate alla pandemia», ha dichiarato il ministro regionale per la Scienza della Sassonia-Anhalt, Armin Willigmann. Il Land sovvenziona la ricerca con un milione di euro.

L’evento si è svolto in una grande sala da concerto. Per parteciparvi, i volontari dovevano essere muniti del risultato di un tampone svolto recentemente e sottoporsi alla misurazione della temperatura. Tutto il pubblico doveva indossare una mascherina Ffp2 e un dispositivo che tracciava i movimenti e i contatti avvenuto con altri spettatori. Per osservare quali superfici sono state toccate più frequentemente dai volontari, è stato utilizzato un disinfettate fluorescente.

Se l’analisi andrà a buon fine, i ricercatori dell’Università di Halle elaboreranno un modello matematico – è possibile che sia pronto in autunno – che restituirà una valutazione precisa dei rischi nell’organizzazione di eventi di questo tipo in una grande sala da concerti.

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