Coronavirus, l’allarme del trasporto pubblico locale: «Disservizi inevitabili per lavoratori e studenti» – Il documento

Secondo Asstra i disagi saranno causati dalla «riduzione dell’offerta di trasporto totalmente inadeguata a soddisfare il livello atteso di spostamenti».

Il vero nodo in vista del nuovo anno scolastico in tempo di pandemia? Quello dei trasporti pubblici locali. «Le attuali regole in tema di distanziamento sociale» con le disposizioni anti-Covid «sui mezzi di trasporto collettivo non consentono al sistema dei trasporti attuale, in termini di dotazione di lavoro e mezzi, di poter soddisfare il previsto incremento di domanda. Il rischio di recare pesanti disservizi a studenti e lavoratori è più che mai concreto».


Ad affermarlo è l’Asstra, l’associazione che riunisce le società di trasporto pubblico locale. Lo fa in un netto «documento di posizione» con i dati dell’ufficio studio e analisi e suggerimenti su come agire in vista della ormai imminente e sempre più caotica apertura delle scuole. «Inevitabili» saranno, a giudizio dell’associazione, i disservizi e i disagi per la «riduzione dell’offerta di trasporto totalmente inadeguata a soddisfare il livello atteso di spostamenti».


Il documento

Asstra

Servono circa 20mila autobus in più

L’Asstra segnala che per soddisfare una domanda attesa di mobilità pari all’85%, rispetto al pre-Covid, sarebbe necessario un incremento del 70% in urbano e del 42% in extraurbano delle percorrenze chilometriche. Questo comporterebbe «un fabbisogno di autobus e personale di guida insostenibile», che nelle ore di punta richiederebbe circa 19.400 autobus aggiuntivi e 31.000 conducenti, per un costo complessivo di 1,6 miliardi di Euro. Nei calcoli dell’associazione, rispetto all’attuale quota del 60%, ogni punto di aumento della capienza dei mezzi consentirebbe risparmi complessivi per il sistema pari a 40 milioni.

L’Associazione spiega ancora come la regola del distanziamento interpersonale abbia un impatto immediato sulla capacità di carico dei mezzi di trasporto pubblico locale. Il principio del distanziamento di un metro fra i passeggeri a bordo del mezzo ha, finora, ridotto drasticamente il numero di posti offerti. Anche l’attuale deroga prevista al metro, in caso di allineamento verticale dei passeggeri, impone agli operatori una rivisitazione complessiva dell’esercizio e delle soluzioni gestionali necessarie a regolare i flussi.

Disservizi già da metà settembre

Se nel periodo del lockdown e post lockdown il disagio è stato attenuato a causa di livelli di domanda molto contenuti, inevitabili, invece, saranno già da metà settembre i disservizi che dovrà scontare l’utenza, sia scolastica sia professionale, la quale subisce una riduzione dell’offerta di trasporto, totalmente inadeguata a soddisfare il livello atteso di spostamenti. Le simulazioni elaborate da Asstra mostrano che, nel trasporto su gomma con le attuali prescrizioni governative, l’attuale sistema nelle ore di punta è in grado di rispondere ad una ripresa della domanda pari al 60% rispetto al pre-Covid. Il superamento di tali percentuali determina la necessità di aumentare la frequenza del servizio.

In copertina ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO |Torino, 26 ottobre 2018.

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