Coronavirus, anche Fabio Fazio si schiera sulla scuola: «Didattica a distanza e iniziamo dopo le elezioni» – Il video

Il 14 settembre, situazione epidemica permettendo, riapriranno le scuole di Italia. I nodi da sciogliere, però, sono ancora molti: «Era indispensabile iniziare la scuola il 14 settembre se, in molte regioni, una settimana dopo si vota?»

«Rimangono delle domande inevase». Il conduttore televisivo evidenzia, in un video postato su Twitter, alcuni dubbi sul ritorno in classe, a meno di 20 giorni dall’inizio dell’anno scolastico. «Si può davvero pensare che basti mettere i banchi a un metro di distanza, con o senza ruote, perché i ragazzi non si avvicinino l’uno all’altro?», domanda Fabio Fazio. «Si può davvero pensare che i bambini mantengano le mascherine? E la mensa? Sarà riaperta o bisognerà portare il cibo da casa? Sarebbe il colmo, dopo che in un ristorante bisogna dare i propri dati anagrafici, mantenere il metro di distanza, misurare la temperatura, pensare invece che a scuola si vada tutti insieme in mensa». Le questioni sollevate da Fazio sono molteplici, ma su un punto si sofferma con particolare attenzione: «Ci sono insegnanti, studenti o famigliari che non possono proprio ammalarsi e la scuola è un luogo di possibile contagio» da Coronavirus. Per questo, propone il conduttore, «la didattica a distanza è un’alternativa fondamentale e deve essere lasciata la possibilità alle famiglie di poterla scegliere». In conclusione, Fazio pone un’altra domanda, implicitamente rivolta al governo: «Era indispensabile iniziare la scuola il 14 settembre se, in molte regioni, una settimana dopo si vota?».


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