L’ottimismo di Gualtieri: «Dati migliori del previsto, ci sarà un forte rimbalzo del Pil nel terzo trimestre. Il Mes? Decideremo al momento opportuno»

Il ministro fa mea culpa sulla cassa integrazione in deroga: «Avremmo dovuto da subito variare le procedure che si sono rivelate troppo lente»

La stima annuale del Pil elaborata in precedenza dal governo «è stata fatta quando non si sapeva quanto sarebbe durato il lockdown: la nuova stima sarà peggio del -8% stimato, ma non così tanto. Tutti i previsori, che indicavano -11, -12, -13%, dicono che l’Italia fa meglio di quanto prevedevano». Così il ministro dell’economia Roberto Gualtieri intervistato ad Agorà Estate, fa il punto sull’attuale situazione economica del Paese in vista dell’autunno.


La riforma fiscale, ha detto il ministro, punta a «proseguire sulla strada del taglio del cuneo fiscale per aumentare salari e stipendi», e vuole «realizzare l’innovazione dell’assegno unico, uno strumento più potente per sostenere la famiglia e la genitorialità». Gualtieri ha spiegato che si tratta di una «grande sfida e opportunità», e che la riforma dovrà essere «autofinanziata» attraverso «la riduzione delle tax expenditure (le agevolazioni fiscali, ndr) e il contrasto all’evasione fiscale».


Atteso un rimbalzo del Pil

«Nel terzo trimestre dell’anno stimiamo un forte rimbalzo del Pil, ci sono molti indicatori che lo dicono e quello dell’occupazione si aggiunge – ha detto Gualtieri -. C’è stato il sentimento positivo delle imprese sugli ordinativi nei quali l’Italia, cosa rarissima, è stata la prima». Il ministro ha spiegato inoltre che i dati negativi del secondo trimestre registrano il crollo di aprile, ma che «poi a maggio e giugno la produzione industriale segna una ripresa».

I dati del lavoro sono un ulteriore «segnale limitato ma positivo della ripresa» e «anche l’aumento della disoccupazione, che nei momenti più duri è scesa perché aumentavano gli inattivi, ora sale perché calano gli inattivi. E poi – ha aggiunto – salgono anche finalmente gli occupati».

Parlando della risposta del governo alla crisi scaturita dalla pandemia di Coronavirus, Gualtieri ha poi fatto mea culpa sulla cassa integrazione in deroga: «Probabilmente avremmo dovuto da subito variare le procedure che si sono rivelate troppo lente. Sicuramente è la cosa che ha funzionato meno bene ma poi le abbiamo cambiate ed era una cosa straordinaria, mai successa, con la cassa che copriva tutte le fasce dei lavoratori e ha coperto l’impatto di una crisi senza precedenti».

Capitolo Mes

Il ministro ha poi parlato del Mes, definendolo «uno strumento utile» e annunciando che il governo «deciderà al momento opportuno». «La mia posizione è nota – ha detto. Il Mes – ha spiegato – è uno strumento non da soldi a fondo perduto, ma risorse a tasso zero che determinerebbero un risparmio in termini di interessi nell’orizzonte di diversi miliardi di euro».

«Spesso ci si dimentica che prima c’era solo il Mes – ha ricordato Gualteri – considerato insufficiente e inadeguato e che grazie al lavoro svolto dal presidente Conte, all’inizio da solo, sia stato fatto il più grande programma della storia di eurobond per sostenere spese comuni».

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