«Basta, vi prego, basta, non respiro più». Sarebbero state queste le parole pronunciate da Willy Monteiro Duarte ai suoi aggressori prima di morire. «Quelli erano dei diavoli, non esseri umani, delle furie», ha detto a la Repubblica un testimone. Willy, 21 anni, di Colleferro è morto la notte di sabato 5 agosto dopo essere stato pestato da un gruppo di 4 ragazzi. Nato a Roma da una famiglia di origine capoverdiana, Willy quella sera era uscito con i suoi amici per trascorrere la serata nel locale “Duedipicche“. Alle una, all’uscita dal locale, Willy nota un ex compagno di classe in difficoltà dall’altra parte della strada. «Col volto si avvicinava minaccioso, come se volesse dargli una testata», ha raccontato un altro testimone. Willy si mette in mezzo. E il ragazzo chiama gli altri membri della comitiva. Da lì Willy viene accerchiato e pestato fino alla morte.
Lavorava come aiuto cuoco in un hotel
Willy aveva studiato in un istituto alberghiero di Fiuggi e lavorava come aiuto cuoco in un hotel di Artena. Conosciuto in paese per essere stato diverse volte una comparsa al corteo storico del Palio di Paliano, come tanti ragazzi della sua età amava il calcio, voleva diventare un giocatore della Roma, ma aveva lasciato la sua squadra per dedicarsi alla cucina. Per la morte di Willy sono stati arrestati Mario Pincarelli 22 anni, Francesco Belleggia di 23, Marco e Gabriele Bianchi rispettivamente di 24 e 26 anni. Sui giornali la colpa di questa aggressione è stata data – tra le altre cose – alla loro passione per le arti marziali masti e le palestre che gli avrebbe resi “più volenti”. Una considerazione quanto mai bizzarra e certo fuori luogo.
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