Caivano, la famiglia di Ciro aveva già ricevuto minacce dai parenti di Maria Paola. Arcigay: «Si aspettavano quello che è successo»

La presidente di Arcigay Napoli ha incontrato il ragazzo: «Piangeva, non per le ferite riportate nell’incidente ma perché chiedeva di poter rivedere la sua compagna»

La famiglia di Ciro si aspettava quel che è successo. Gli elementi, purtroppo, c’erano tutti. Il fratello di Maria Paola Gaglione che non accettava la relazione tra la sorella e Ciro, uomo transgender, le minacce e un’ossessione che ormai perdurava da troppo tempo. A confermarlo è anche Daniela Falanga, presidente dell’Arcigay di Napoli che stamattina ha fatto visita a Ciro in ospedale.


«Se lo aspettavano»

«Mi ha descritto una situazione di grande negazione con i due ragazzi minacciati di morte ripetutamente. Quello che è successo l’altra notte era qualcosa che in qualche modo si aspettavano», ha detto. Maria Paola ha perso la vita dopo essere stata sbalzata dallo scooter, nella notte tra venerdì e sabato ad Acerra (Napoli), al termine di un inseguimento ad opera del fratello Michele Antonio Gaglione, ora in carcere. «Gridava verso di me “Ti devo uccidere, ti devo uccidere”» ha raccontato Ciro a Repubblica.


«Sono perfino venuti a casa mia – ha aggiunto la madre del ragazzo al Corriere -. Erano in cinque, c’era il fratello della ragazza, il padre e pure altri parenti. E mi hanno minacciato, hanno detto che se mio figlio non l’avesse lasciata, se la sarebbero presa anche con me. Mi avrebbero bruciato la bancarella». Per lei, che fa l’ambulante al Parco Verde, quella bancarella è tutto: per questo, probabilmente, non ha denunciato.

«Ciro è sconvolto»

Ciro, adesso, chiede giustizia ma non per lui, per la sua donna. Insomma, chi ha sbagliato, deve pagare. Intanto Arcigay ha fatto sapere che starà al fianco di Ciro con un team di psicologi e legali: non sarà facile, Ciro ha visto morire sotto i suoi occhi Maria Paola. E il legame che li univa era fortissimo.

«Ciro è sconvolto per quello che sta ascoltando in queste ore. Legge cose non vere, non si sta presentando l’orrore per quello che è. Piange tanto, sta male per questa separazione che rivendica come la sua vita. Avevano in animo di andare a vivere insieme e Paola l’avrebbe accompagnato nel percorso di transizione che stava per cominciare. A Ciro, che è già un uomo, è stata tolta una parte della sua esistenza. So che Paola ha provato a convincere la famiglia ma è sempre stata trattata malissimo» ha aggiunto.

«Maria Paola subiva minacce di morte»

Per la presidente di Arcigay Napoli «la ragazza – come mi hanno riferito Ciro e sua madre – aveva il desiderio di parlare con la propria famiglia ma ha subito solamente minacce di morte. È una situazione devastante per tutti. Ciro non sta bene, sta vivendo una situazione drammatica».

«Per fortuna ha la madre che gli è vicino ed è per lui un grande pilastro in questo momento. Piangeva, non per le ferite riportate nell’incidente (ha un braccio sinistro bloccato da un tutore, lividi, graffi e un occhio nero, ndr) ma perché chiedeva di poter rivedere la sua compagna. Mi ha detto che gli hanno rubato la vita e che vuole rivederla un’ultima volta».

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