Coronavirus, intubati pazienti dializzati perché positivi al tampone? La bufala sull’ospedale Scarlato di Salerno

di David Puente

Un gruppo di utenti sui social sostiene che a Bergamo i pazienti siano morti a causa della ventilazione e accusano l’ospedale campano di fare altrettanto con i dializzati. Non è così

La Campania è diventata oggetto della campagna di propaganda complottista sulla Covid-19. Il 27 settembre 2020 il giornalista Cesare Sacchetti diffonde, attraverso i suoi social, le presunte rivelazioni di una fonte dell’Ospedale Scarlato di Scafati (Salerno) in merito a pazienti dializzati inseriti nei reparti Covid.

Secondo Sacchetti starebbero effettuando delle procedure identiche a quelle di Bergamo, accusando gli ospedali lombardi di aver ucciso moltissime persone. Gli utenti, credendoci, accusano i sanitari di voler alzare il numero dei decessi per «tenere in piedi la farsa».

Nella chat Telegram dei QAnons Italia è stato condiviso pubblicamente da un utente un audio inviato da Cesare Sacchetti dove, rivolgendosi ad una certa Cristina, racconta del documento e cita come vere le varie teorie di complotto e di disinformazione sulla Covid-19.

Ecco il tweet pubblicato da Sacchetti il 27 settembre:

Fonti dell’ospedale Scarlato di Scafati mi riportano che lì hanno spostato pazienti dializzati nei reparti Covid attaccandoli ai ventilatori dopo che sono risultati positivi al tampone. Stanno seguendo le stesse procedure errate che a Bergamo sono costate la vita a molte persone.

Lo stesso giorno pubblica un secondo tweet dove riporta una presunta prova a conferma della narrativa:

Riguardo alla situazione dell’ospedale Scarlato di Scafati c’è un documento ufficiale della Regione Campania che conferma che i pazienti da dializzare sono stati messi in reparti Covid già dallo scorso aprile perché positivi al tampone. Nuove Bergamo in arrivo?

La «prova» sarebbe un documento con la carta intestata della Regione Campania a firma del Direttore Generale per la Tutela della Salute, l’Avv. Antonio Postiglione, dove però leggiamo:

OGGETTO: Misure Urgenti per la Prevenzione e Gestione della Infezione da SARS-CoV-2 nei pazienti uremici dializzati in Regione Campania – Integrazioni

Il documento è scritto in un italiano comprensibile per chiunque, infatti si parla dell’attivazione di 24 posti letto per pazienti positivi Covid-19 che necessitano di dialisi. Il problema è la narrativa proposta, quella già sostenuta da altri controversi personaggi – invitati anche a parlare in Parlamento – in cui vengono accusati gli operatori sanitari di compiere una strage. Il risultato? Reazioni completamente scomposte da parte degli utenti che urlano «Assassini!».

Nessun dializzato intubato

I dirigenti sanitari hanno definito una «mera calunnia» i messaggi diffusi nei loro confronti. Contattati da Open, hanno spiegato che i dializzati di Scafati sono positivi al Sars-Cov-2, ma «nessuno di loro è stato mai intubato». Non solo, riferiscono che negli ultimi mesi sono stati intubati solo due pazienti non dializzati, uno guarito e dimesso e l’altro attualmente ricoverato. Gli operatori sanitari, indignati per quanto accade sui social contro il loro lavoro, hanno tenuto a precisare che se fosse stato necessario avrebbero effettuato la ventilazione ai pazienti al fine di salvare loro la vita.

I documenti e i fatti

Cesare Sacchetti si è limitato a diffondere un unico documento, quello del 16 aprile 2020, ma c’era un altro datato 20 marzo 2020 che spiega l’intera situazione:

La positività COVID 19 anche di un solo paziente in sala dialisi espone ad altissimo rischio di contagio non solo gli altri pazienti presenti in sala dialisi ma anche il personale medico ed infermieristico altamente specializzato e quindi, di fatto, insostituibile in tempi brevi.

In pratica, risultava non fattibile e rischioso effettuare le dialisi nella stessa struttura per i pazienti positivi insieme a quelli non infetti. La Regione, al fine di salvaguardare non solo i pazienti ma soprattutto il personale sanitario difficile da sostituire in caso di contagio, aveva predisposto misure e strutture adeguate per garantire il servizio a tutti in sicurezza. Il documento di aprile diffuso online aggiungeva 24 posti disponibili oltre a quelli già presenti presso l’ospedale Cotugno di Napoli. Questi sono i documenti di marzo e aprile. Dall’inizio dell’emergenza a maggio erano stati 63 i casi totali registrati a Scafati, di cui 40 guariti e 5 deceduti.

Le reazioni degli utenti

Il tutto sarebbe partito da Facebook, a segnalarcelo è lo staff dell’ospedale Scarlato di Scafati vittima di attacchi e insulti da parte degli utenti che avevano creduto alla narrativa che attribuiva loro la volontà di aumentare di proposito il numero delle vittime.

Il post Facebook da cui potrebbe aver avuto origine la falsa notizia

«Ospedale Scafati in provincia di Salerno, malati in dialisi spostati in reparto Covid ed intubati!!!!» scriveva Rosa su Facebook. A prendere la palla al balzo è stato proprio Sacchetti, con un post prima rimosso e poi riproposto alla sua schiera di fan. Ecco gli screenshot effettuati dallo staff dell’ospedale al post del giornalista prima della sua rimozione. «Servono casi e morti altrimenti la farsa finisce» scrive Massimiliano, «Ora tutti i sanitari sono criminali» scrive Carmen, ma c’è chi va oltre: «Popolo di Scafati, muovetevi, entrate in ospedale».

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