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«Una casalinga in ogni lista»: a Milano la proposta di Forza Italia per le Comunali 2021 per «valorizzare ruoli e tradizioni»

07 Ottobre 2020 - 15:18 Angela Gennaro
Lontani i tempi di «Meno tasse per tutti»: ora, in vista delle elezioni comunali, Forza Italia a Milano punta su «una casalinga in ogni lista». Perché «La terribile esperienza Covid ha dato valore a ruoli e tradizioni»

Pensare che un tempo lo slogan favorito dal Cavaliere era il sempreverde «Meno tasse per tutti». Vent’anni dopo il mantra suona invece diversamente: «Una casalinga per ogni municipio». È l’iniziativa, dal sapore di altri tempi (per usare un eufemismo), che è è stata lanciata da Forza Italia e dalla commissaria cittadina di Milano, Cristina Rossello. Un’idea nata, spiega Cristina Rossello, da un confronto con il leader e fondatore di Forza Italia, Silvio Berlusconi, per «un futuro per una Milano più bella».

A riportare la nota ufficiale è Fanpage.it: secondo Rossello l’intento è quello di portare almeno una casalinga e una mamma in ogni lista elettorale per le elezioni comunali del 2021. «Con il loro prendersi cura della famiglia e della casa sono delle vere colonne portanti della famiglia», si spiega. Quindi possono dare a Milano «un volto bello e che poggia su basi solide e positive».

Se da più parti l’allarme è stato lanciato – la pandemia è stata pagata soprattutto dalle donne a casa e, se in smart working, spesso impegnate anche nella cura di bambini e bambine le cui scuole erano chiuse, e nella cura degli anziani – la lettura di Cristina Rossello appare differente. Non un passo indietro nei delicati risultati raggiunti in termini di pari opportunità.

«La terribile esperienza Covid ha dato valore a ruoli e tradizioni», dice invece. E quindi quel ruolo di casalinga “rispolverato” dalla pandemia deve essere promosso. Vanno promosse «le mamme casalinghe che si dedicano alla casa e alla famiglia e che sono la colonna portante del nucleo familiare», dice. Le mamme, che hanno dato coraggio e forza per la commissaria a «famiglie, vicini di casa e conoscenti in lockdown». Le mamme, che meglio conoscono «la realtà, il tessuto sociale e il territorio».

C’è chi dice no

Un’iniziativa che non ha trovato reazioni entusiastiche per esempio nel Pd milanese. «Nulla in contrario con chi sceglie di fare la casalinga (ci mancherebbe), ma la sensazione è che Forza Italia invece di andare avanti torni indietro di cinquant’anni», scrive su Facebook Silvia Roggiani, segretaria del Pd Milano. «La pandemia ha amplificato la disparità e il gap fra i due generi, e per noi il faro è una società dove la cura della famiglia sia sempre più condivisa, che offre più servizi e riconosce più diritti alle donne».

 

 

«Tutte le donne che conosco che hanno scelto di accollarsi la maggior parte delle incombenze domestiche hanno un sogno, una vocazione, un talento», commenta l’amministratrice del gruppo Facebook Il sessismo nei media italiani (tv,giornali,radio) Silvia della Costanza.

«Qualcuna ha alle spalle una carriera troncata dalle gravidanze e dal matrimonio, qualcuna non ha studiato quanto avrebbe voluto e potuto, qualcuna ha un dono che non le permette di guadagnarsi da vivere, qualcuna cucina, qualcuna dipinge, qualcuna suona uno strumento, qualcuna scrive, qualcuna pratica uno sport», prosegue. «Sono pittrici, cuoche, sportive, scrittrici, musiciste, arredatrici. Proprio come succede a molti uomini, che infatti nessuno si sogna quasi mai di definire “casalinghi”».

In copertina Flickr/Robert Wade | The modern housewife

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