Prove, allenatori d’eccezione e cambi di strategia: è il giorno del dibattito tra Kamala Harris e Mike Pence

di Cristin Cappelletti

La procuratrice della California e l’ex governatore dell’Indiana si incontrano per la prima volta dalla nomina del ticket

Ci saranno 3.6 metri e un vetro di plexiglas a separare il repubblicano Mike Pence e la democratica Kamala Harris per il primo dibattito tra candidati vicepresidenti. Oggi, 7 ottobre, alla Kingsbury Hall University di Salt Lake City, l’attuale vicepresidente di Donald Trump e la senatrice della California si confronteranno in un clima che – dopo la positività di Donald Trump al Coronavirus – è sempre più incerto. La notizia del ricovero – e le dimissioni dall’ospedale – del presidente americano hanno scombinato i piani per la preparazione al dibattito. Non tanto sui temi – che rimarranno quelli della pandemia, la nomina di Amy Barrett alla Corte Suprema e la linea legge e ordine – quanto nelle modalità.


Harris, che si è preparata con l’ex candidato democratico Pete Buttigieg, anche lui dell’Indiana come Pence, non potrà addossare a Trump tutte le colpe della gestione della pandemia: la positività del presidente americano ha richiesto un cambio di strategia per evitare attacchi diretti e mostrare così – da parte democratica – una maggiore sensibilità. È stata invece Pam Bondi, l’ex procuratrice generale della Florida, a impersonare Harris nelle prove di Pence per il dibattito, rivela il sito americano Axios.


Con Trump dimesso dall’ospedale i prossimi due dibattiti presidenziali sono ancora incerti. «Ed è per questo che il confrontro Tra Pence e Harris può diventare cruciale», ha spiegato a Open Joel Goldstein, uno dei massimi esperti americani sul ruolo della vicepresidenza. Solo nel 1976 con Walter Mondale, e nel 2000 con Dick Cheney, «i dibattiti sono serviti – se non per influenzare il risultato delle elezioni – a rafforzare i rispettivi ticket per la presidenza», dice Goldstein. E questa volta, con due candidati che si presentano come i più vecchi della storia americana, e dopo il caotico dibattito della scorsa settimana, da Harris e Pence l’aspettativa è di vedere un confronto «presidenziale».

Entrambi – dice Goldstein – hanno provato di essere degli ottimi comunicatori. Pence – da cui ci si aspetta una performance più moderata – ha la fama di essere una persona attenta ai dettagli, ha rivelato una fonte ad Axios. Per Kamala Harris sarà invece un ritorno, dopo che durante le primarie democratiche del 2019 aveva attaccato duramente proprio Joe Biden. Il confronto sarà acceso ma chissà che i quasi 4 metri di distanza e la barriera di vetro non garantiscano – almeno in parte – uno scambio vicepresidenziale.

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