Usa 2020, Harris contro Pence. Come è andato il primo (ed unico) dibattito tra i vice

di Riccardo Liberatore

Nessun insulto e (relativamente) poche interruzioni rispetto al dibattito tra Donald Trump e Joe Biden. Molti i temi affrontati, dalla nomina di Barrett alla Corte Suprema alla gestione dell’epidemia di Coronavirus

Rispetto al dibattito tra Joe Biden e Donald Trump, quello tra i candidati alla vicepresidenza nelle elezioni di novembre è stato molto più “presidenziale”. Non sono mancate le interruzioni e i tentativi – soprattutto da parte di Mike Pence – di parlare oltre ai limiti di tempo stabiliti. Kamala Harris è stata costretta più volte a riprendere il vicepresidente che la interrompeva. Ma, tutto sommato, si è trattato di uno scambio più civile rispetto al confronto avvenuto tra i due candidati alla presidenza.



Inoltre, a differenza del primo confronto, quello tra i due vicepresidenti assomigliava a un vero dibattito. Nel corso della diretta da Salt Lake City, nello Utah, i due candidati hanno dato voce a due visioni degli Stati Uniti radicalmente diverse: dal tema dell’aborto (Pence contro, Harris favorevole) al cambiamento climatico (una priorità per i dem). A sorpresa, è stato Pence ad incalzare Harris sul tema della Corte Suprema, mentre lei ha tentato di metterlo in difficoltà sulla gestione della pandemia (Pence è a capo della Task Force sul Coronavirus). Durante l’intera diretta il presidente Donald Trump non ha mai smesso di twittare, accusando Harris di essere una «macchina da gaffe», senza però specificare il perché.

La gestione dell’epidemia

La prima domanda del dibattito è stata, inevitabilmente, sulla gestione della pandemia. «A gennaio sapevano cosa stava succedendo e non ve lo hanno detto […] E nonostante questo non hanno ancora un piano», ha attaccato Harris. Sono le stesse parole che aveva usato Biden nel primo dibattito quando aveva accusato Trump di non avere un vero piano pandemico. Anche la risposta di Pence assomigliava molto a quella data da Trump a fine settembre. «Trump ha chiuso il Paese alla Cina. Biden non lo avrebbe mai fatto perché la considerava una mossa xenofoba». Inoltre, il vicepresidente ha accusato Joe Biden a Harris di «minare la fiducia» degli americani nel vaccino che, a suo avviso, arriverà entro fine anno.

La vicepresidenza

Né Harris né Pence hanno risposto chiaramente alla domanda sul ruolo del vicepresidente nell’eventualità che il presidente sia incapacitato a svolgere le proprie funzioni. Pence ha continuato nella sua difesa della gestione della pandemia da parte dell’amministrazione Trump, mentre Harris ha preferito parlare del significato storico della sua nomina, in quanto prima donna afroamericana (e di origini indiane) ad essere nominata vicepresidente. Sono state altrettanto evasive le risposte in merito alla convalescenza del presidente, risultato positivo al Coronavirus.

L’economia

Si tratta di un tasto dolente per Trump, visto che i dati dell’economia post-Covid sono tutt’altro che positivi, a partire dal numero record di disoccupati nel Paese. Harris ha cercato di sfruttare la domanda per ribadire che Biden intende contrastare le disugaglianze nel Paese, partendo dalla rimozione delle agevolazioni fiscali introdotte da Trump negli ultimi anni. Pence invece ha fatto della critica un vanto – «Vogliono alzarvi le tasse» – costringendo Harris più volte a sottolineare che Biden non intende alzare le tasse per chi guadagna più di 400 mila dollari all’anno.

Cambiamento climatico

«Non abbiamo bisogno di un enorme Green New Deal di 2 mila miliardi di dollari che non farà altro che creare nuove barriere per le nostre imprese». Anche in questo caso l’accusa di Pence nei confronti di Biden-Harris è di voler introdurre un costoso piano di investimenti nelle energie rinnovabili come risposta al cambiamento climatico. Pence ha difeso con orgoglio l’uscita di Trump dagli Accordi di Parigi sul clima, ripetendo più volte che Biden-Harris intendono vietare il fracking ovvero la fratturazione idraulica. Harris lo ha più volte negato.

I rapporti con la Cina

Anche in questo caso Pence non ha usato mezzi termini. «Biden è stato un cheerleader per il regime comunista di Pechino». «Avete perso la guerra commerciale», aveva dichiarato prima Harris. «Trump ha una strana ossessione: devo demolire tutto quello di buono fatto da Obama», ha continuato la senatrice. E poi ancora: «L’amministrazione Trump ha danneggiato la nostra posizione nel mondo». Nel difendere l’operato dell’amministrazione di cui fa parte, Pence ha puntato tutto sulla politica mediorientale, dalla guerra contro l’Isis – «Abbiamo distrutto il Califfato»- all’uccisione del generale iraniano Soleimani che, poco prima dell’esplosione dell’epidemia di Coronavirus aveva riacceso il conflitto tra Stati Uniti e Iran.

La Corte Suprema

La nomina di Amy Coney Barrett alla Corte Suprema, come sostituta dell’icona liberal Ruth Bader Ginsburg, ha stravolto la gara elettorale per la Casa Bianca, riaccendendo lo scontro tra pro-life (come è Pence) e chi invece è favorevole all’aborto (come Harris). Nel dibattito Harris ha ribadito che la nomina arriva troppo vicina alla data delle elezioni per essere legittima, mentre Pence ha accusato Harris e Biden di voler modificare le regole a loro vantaggio «riempendo la Corte Suprema» con altri giudici. Si è trattato di uno degli argomenti più forti di Pence e Harris non ha risposto alle accuse.

Giustizia razziale

«Durante il dibattito Trump si è rifiutato di condannare i suprematisti bianchi». Non poteva mancare il riferimento a uno dei momenti più controversi del dibattito tra Trump e Biden di fine settembre. «Trump ha sempre condannato i neo-nazisti e il Klu Klux Klan. Ha nipotini ebrei!», ha risposto Pence, prima di attaccare Harris per il suo passato come procuratrice, un periodo in cui «è aumentato il numero di incarcerazioni di afroamericani nello stato della California».

La transizione di potere

Più volte nel corso delle ultime settimane Donald Trump si è rifiutato di dire che avrebbe garantito una transizione pacifica nel caso di sconfitta alle elezioni. Quando a Pence è stato chiesto cosa avrebbe fatto personalmente in tal caso il vicepresidente ha risposto attaccando i democratici per aver tentato di ribaltare l’esito delle scorse elezioni. Harris si è limitata a dire una parola: «Votate!».

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