Verso il nuovo Dpcm: La proposta sulla didattica a distanza delle scuole superiori riguarda le ultime classi. Ma il governo smentisce

di OPEN

L’ipotesi – che arriva dal presidente del Veneto Zaia – sarebbe sostenuta da altri governatori

La proposta di didattica a distanza per le scuole superiori che è stata avanzata nel corso della cabina di regia tra governo e conferenza delle regioni sarebbe un’idea del presidente del Veneto Zaia, appoggiata anche da altri governatori, e riguarderebbe solo le ultime classi delle superiori quelle in cui più frequente e diffuso è stato anche nello scorso anno scolastico l’uso della comunicazione online. Si tratta poi ovviamente delle classi di età più soggette al rischio di propagazione del contagio nelle ore serali. Il presidente dell’Emilia Bonaccini – a quanto Open ha potuto verificare – si è limitato a fare da tramite della proposta nell’incontro con Conte, Boccia e Fraccaro che avvenuto in teleconferenza.


Ipotesi chiusura delle scuole superiori, con didattica a distanza

Aumentano le probabilità che il governo vari già nelle prossime ore una nuova stretta sulla didattica delle scuole superiori. Sono state le regioni attraverso il presidente della loro conferenza, l’emiliano Bonaccini, a proporre al governo la chiusura delle superiori per ottenere di diminuire l’intasamento dei mezzi pubblici locali. Nel corso della serata – durante l’incontro tra Conte e i capi delegazione – il governo ha smentito l’ipotesi di una didattica a distanza all’interno del nuovo dpcm.


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