Cambiamento climatico, un anno nel ghiaccio artico che scompare: la missione Mosaic nelle parole dei protagonisti – Il video

di Redazione

La spedizione ha raccolto 150 terabyte di dati, che ora verranno analizzati per tentare di prevedere gli eventi climatici estremi dei prossimi decenni. Ma gli scienziati avvertono: «Questa regione sta morendo»

Dopo un anno nell’Oceano Artico, la nave da ricerca tedesca Polarstern è tornata il 12 ottobre nel porto di Bremerhaven, completando una straordinaria spedizione scientifica che ha raccolto preziose informazioni sugli effetti dei cambiamenti climatici al Polo Nord. La rompighiaccio era salpata da Tromso, in Norvegia, il 20 settembre 2019.


Ha raccolto 150 terabyte di dati e oltre mille campioni di ghiaccio: adesso ci vorranno due anni per analizzarli, con l’obiettivo di sviluppare modelli per aiutare a prevedere ondate di caldo, nubifragi e tempeste dei prossimi 20, 50 o 100 anni. L’equipaggio, composto da centinaia di ricercatori provenienti da 20 Paesi diversi, ha affrontato l’inverno polare con temperature vicine ai -50°C. Nel video, alcuni dei partecipanti riassumono in una sola parola-chiave cosa ha significato per loro questa missione.


Per la maggior parte del tempo i motori della Polarstern sono stati spenti, in modo da poter andare “tranquillamente” alla deriva e studiare i mutamenti del clima artico. Il capo della spedizione, il professor Markus Rex, ha tracciato un quadro drammatico: «Il ghiaccio sta morendo e tutta la regione è a rischio. Abbiamo visto il ghiaccio scomparire in aree dove dovrebbe essere spesso parecchi metri. Anche al Polo Nord quel ghiaccio non c’era più».

Nel corso dell’estate, del resto, la Polarstern ha documentato la seconda più massiccia riduzione della banchisa in epoca moderna. I ghiacci si sono infatti ridotti a poco meno di 3,7 milioni di chilometri quadrati, un fenomeno superato solo nel 2012, quando la banchisa arrivò a misurare appena 3,4 milioni di chilometri quadrati. «Il ghiaccio sta scomparendo», ha ribadito il professor Rex, «e se in pochi decenni avremo un Artico che ne sarà privo, ciò avrà un impatto importante sul clima in tutto il mondo».

Video: Alfred-Wegener-Institut, Helmholtz-Zentrum für Polar- und Meeresforschung / YouTube

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