Navalny, ecco le sanzioni dell’Unione europea: colpite sei persone vicine a Putin

Tra loro il vice ministro della Difesa Popov. Sanzionato anche l’Istituto scientifico di Stato per la chimica organica e la tecnologia, ritenuto coinvolto nella produzione dell’agente somministrato all’oppositore del Cremlino

L’Unione europea ha adottato sanzioni contro sei persone vicine al presidente russo Vladimir Putin per l’avvelenamento dell’oppositore del Cremlino Alexey Navalny. Ad annunciare la decisione dell’Ue è stato il portavoce del servizio per l’azione esterna della Commissione. I nomi dei soggetti colpiti dalle sanzioni sono stati pubblicati sulla Gazzetta ufficiale Ue: le persone in questione sono ritenute coinvolte nel tentativo di avvelenamento dell’oppositore russo. Si tratta in particolare di Andreï Yarin, capo della direzione per gli affari interni dell’amministrazione presidenziale, del suo braccio destro Sergeï Kirienko, del vice ministro della Difesa Pavel Popov e di altri tre funzionari. Inoltre le sanzioni sono state decise anche contro l’Istituto scientifico di Stato per la chimica organica e la tecnologia, ritenuto coinvolto nella produzione dell’agente chimico somministrato a Navalny.


Londra appoggia le sanzioni

Le sanzioni sono sostenute anche dal Regno Unito, ha annunciato il ministro degli Esteri Dominic Raab secondo quanto riportato sul sito del governo di Londra. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha parlato di una misura «ostile e illogica», dicendo che Mosca risponderà nel modo che «più si adatterà ai propri interessi».


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