Il successo del videogioco “Among Us” e quel disperato bisogno di stare con qualcuno in questi tempi sciagurati

di Valerio Berra

Lanciato nel giugno del 2018, il gioco è rimasto dietro le quinte fino all’inizio della pandemia. Ora ha superato gli 85 milioni di download

«Non ci ho mai giocato ma sembra un sacco divertente». Il 19 ottobre la deputata democratica Alexandria Ocasio-Cortez ha invitato i suoi follower a fare una partita con lei su Among Us. Scelta ben pensata, visto che si tratta del videogioco di cui in questi giorni qualsiasi essere umano dotato di smartphone ha sentito parlare. Oltre 85 milioni di download, centinaia di migliaia di giocatori ogni ora e soprattutto un plotone di streamer su Twitch pronti a rilanciarlo nelle loro live.


La formula del successo è sempre difficile da replicare, ancor più da decifrare. Among Us è stato sviluppato nel giugno 2018, circa due anni fa. Lo ha creato una piccola casa di videogame Indie: Innersloth. Dietro lei tre persone: un programmatore e due designer. Grafica a due dimensioni, movimenti semplici, mappe piccole e comandi veloci da imparare. Nei giorni dopo la pubblicazione l’accoglienza della critica è stata tiepida, quasi inconsistente.


Trova l’impostore, sempre che l’impostore non sia tu

OPEN | Una vittoria in modalità “Impostor”

Se avete mai chiuso gli occhi insieme ai vostri amici per giocare a Lupus in Fabula allora sarà più facile capire come funziona Among Us. Altrimenti rassegnatevi a fare un paio di partite senza aver ben chiaro cosa stia succedendo attorno a voi. È un multiplayer, da 4 a 10 giocatori. Ci sono tre ambientazioni diverse e in tutte gli avatar sono degli astronauti che si trovano o sulla loro nave spaziale o su pianeti ancora da esplorare.

Iniziata la partita a tutti vengono assegnati dei compiti. Bisogna svuotare i cestini della sala comune, distruggere i meteoriti che stanno attaccando l’astronave o ancora riempire i serbatoi di carburante. E tutti appena iniziato il gioco devono precipitarsi a svolgere questi compiti nel minor tempo possibile. Tutti tranne l’impostore. Il gioco seleziona uno, due o tre giocatori che invece di lavorare per la squadra dovranno solo uccidere gli altri giocatori o sabotare l’astronave e gli accampamenti.

Mentre l’impostore sventra compagni di gioco, blocca l’areazione dell’ossigeno e chiude le porte delle sale d’emergenza, il resto della squadra non deve stare fermo a guardare. Può riunirsi, condividere i sospetti e soprattutto scegliere quale giocatore buttare fuori dall’astronave o nella lava di un vulcano. Se la squadra indovina chi è l’impostore vince la squadra, altrimenti vince l’impostore.

La birre al bar quando i bar sono chiusi

OPEN | La sala comune dell’astronave decorata per Halloween

Niente competizione, niente agonismo e (al momento) niente innovazioni. Il cambiamento più significativo nelle mappe di Amog Us da quando ha cominciato a macinare utenti è stato mettere delle zucche in occasione di Halloween sui tavoli della sala principale. E, a dirla tutta, quando si gioca senza conoscere gli altri utenti dopo un po’ ci si diverte solo se si viene scelti come impostore. I compiti di svolgere come membri della squadra sono molto semplici e soprattutto ripetitivi.

Tutto cambia quando si decide di giocare con persone conosciute, magari mentre c’è una chiamata aperta su Skype, Zoom, WhatsApp o qualsiasi altra diavoleria che abbiamo imparato ad usare durante il lockdown. Perché ha tutto un altro gusto giocare mentre si sentono i tuoi amici che mentono, si accusano e spergiurano su parenti o (altri) amici di non essere l’impostore. E più la conversazione va avanti, più Among Us diventa solo un sottofondo.

Il gioco del 2020 o il gioco che è il 2020?

OPEN | Come è stata fatta la foto copertina di questo articolo

Tutto in remoto. Un senso di crisi costante. La necessità di dover risolvere problemi senza sapere come fare (spesso le accuse lanciate agli impostori non sono fondate). Da questi elementi il giornalista Sean Sands ha creato una formula discretamente efficace per definire questo gioco: «Non è il gioco del 2020 ma è il 2020 trasformato in un gioco». Per Sands non è un caso che Among Us sia rimasto sopito nelle quinte della scena mainstream fino alla pandemia.

Ed è difficile non vedere una linea comune tra tutti i giochi che sono diventati famosi da quando il Coronavirus ha smesso di essere solo una categoria di virus conosciuta da medici e ricercatori. Animal Crossing, Fall Guys e Among Us sono tutti giochi dal gameplay semplice e pure noioso a lungo andare. Ma in qualche modo, anche se attraverso una schermata di pixel, sono giochi che ci permettono di stare con qualcuno. Nonostante tutto.

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