Niente palestra, sport all’aperto (da soli), in piscina soltanto se «di interesse nazionale»: le regole per lo sport dopo il nuovo Dpcm

Una sintesi delle risposte fornite dal ministero dello Sport sul sito del governo

Chiudono le piscine, ma non per i pallanuotisti professionali. Sospesi i corsi di danza, ma non lo yoga se fatto all’aperto. No agli sport di squadra, tranne per i professionisti. L’ultimo Dpcm del governo apre a una miriade di nuovi scenari per lo sport individuale e di gruppo. Non basta più la distinzione, tipica della Fase 1, tra sport, jogging e attività motoria. Per orientarsi nell’Italia della seconda ondata da Coronavirus (e del secondo semi-lockdown) occorre memorizzare attentamente le risposte fornite dal dipartimento dello Sport sul sito del governo.


Si possono praticare gli sport di squadra? «Soltanto in solitudine…»

Le nuove misure del governo ci mettono davanti a una nuova sfida: come praticare gli sporti di squadra in solitudine. Sì, perché le attività motorie e di sport potranno essere svolte nei centri sportivi e circoli all’aperto soltanto a livello individuale, così come previsto dal decreto del ministro dello Sport del 14 ottobre 2020. Quindi niente calcetto, pallavolo, rugby e via discorrendo – se non su base individuale. Essenziale evitare gli assembramenti e mantenere il distanziamento fisico. A meno che non si svolga attività sportiva di interesse nazionale.


… A meno che non si tratti di attività «di interesse nazionale»

Infatti, gli atleti che rientrano in questa categoria (ovvero che praticano sport di interesse nazionale) potranno continuare i propri allenamenti e competizioni, sempre a porte chiuse, come previsto nel Dpcm. Vale sia per i dilettanti sia i professionisti, dal calcio alla pallanuoto. Infatti, anche se le piscine sono chiuse al pubblico, i pallanuotisti potranno continuare tranquillamente a nuotare – sempre nel rispetto dei protocolli emanati dalle rispettive federazioni sportive nazionali, discipline sportive associate ed enti di promozione sportiva.

Ma allora cosa chiude?

Chiudono tutte le palestre e i circoli o centri sportivi al chiuso, ma anche i centri di danza che, nei casi in cui non rientrano nella categoria di “palestre”, sono comunque da considerarsi come centri culturali o ricreativi e quindi dovranno chiudere. Chiudono al pubblico anche le piscine, tranne per le eccezioni sopra citate, e sono da considerare inutilizzabili anche i tendoni tensostatici con aperture laterali e i campi con coperture pressostatiche, che non rientrano tra i locali “all’aperto”.

Chiudono anche gli studi di personal training, tranne nei casi in cui svolgono attività di riabilitazione o fisioterapia e quindi possono essere considerati presidi sanitari o strutture di assistenza. L’unica possibile eccezione riguarda le palestre scolastiche la cui attività è regolamentata dal ministero dell’Istruzione e che, eventualmente, potranno essere utilizzate esclusivamente in orario scolastico.

Vale anche per chi fa sport individuali?

Sì, come ogni forma di attività motoria tutti gli sport amatoriali dovranno essere svolti all’aperto. Ricapitolando: sono sospesi i corsi di danza e di nuoto, yoga e pilates potranno essere praticati soltanto all’aperto, come anche il beach tennis, il tennis, il padel ecc. ecc.. Anche il personal training dovrà essere svolto all’aperto (ma non le attività di riabilitazione o fisioterapia).

E lo sci?

Il Dpcm prevede che gli impianti sciistici vengano chiusi, ad eccezione di quelli per manifestazioni sportive di interesse nazionale. La loro riapertura agli sciatori amatoriali è subordinata all’approvazione di linee guida da parte della Conferenza delle Regioni e delle province autonome, che dovranno essere validate dal Comitato tecnico scientifico. Insomma, è ancora da determinare. Al momento non si potrà sciare, ma si può comunque pattinare – ma soltanto all’aperto e soltanto in forma individuale.

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