Dalla Toscana al Friuli-Venezia Giulia, le regioni chiedono trasparenza sui criteri delle zone rosse

Tutti i dubbi dei governatori sui paramentri scelti dal governo per inserire le regioni nella fascia arancione e in quella rossa

Il nuovo scontro tra regioni e governo sulle misure anti-Coronavirus parte dal Friuli-Venezia Giulia. Il presidente della regione Massimiliano Fedriga (Lega) ha definito «incomprensibile» il passaggio della sua regione da zona “gialla” a zona “arancione” in base ai parametri definiti dall’Istituto superiore di sanità e il Ministero della Salute. «Non possiamo sapere questo algoritmo e non possiamo sapere come vengono calcolati questi parametri», ha dichiarato il governatore in un video diffuso in serata. Fedriga però non è solo. Anche il governatore della regione Toscana Eugenio Giani (Pd) ha espresso il suo dissenso, sempre per il criterio con cui è stato scelto di far passare il territorio che amministra in zona rossa: «Sono stati presi a riferimento dati fra il 2 e l’8 novembre, momento in cui il virus stava effettivamente crescendo, ma questa settimana il tasso di contagio era sceso». Nonostante questo Giani ha garantito la sua collaborazione, affermando di essere «un uomo delle istituzioni».


 


 

Sul metodo deciso per definire il passaggio dei territori sono in dubbio anche alcuni esponenti del governo, è il caso di Alessia Morani (Pd), Sottosegretaria allo Sviluppo Economico: «Le Marche da domani come altre regioni diventeranno zona arancione. Credo sia necessario qualche chiarimento su come vengono prese queste decisioni perché nessuno possa dire che non c’è condivisione o trasparenza».

I dati della Toscana

Al momento il numero di persone positive al Covid in Toscana è arrivato a 51.061, di queste 1.679 sono ricoverati in ospedale e 266 si trovano in terapia intensiva. Il numero di pazienti deceduti nelle ultime 24 ore è di 42. Ad allarmare però l’indice Rt, secondo i dati raccolti nella settimana fra il 2 e l’8 novembre è arrivato a 1,8. Nessun’altra regione, al momento, ha superato questa soglia. Oltre a Giani, anche il sindaco di Firenze Dario Nardella ha spiegato che, nonostante sia pronto ad accettare le restrizioni, vorrebbe che il governo offrisse una dose maggiore di trasparenza: «Io ho sempre difeso il meccanismo dei colori, degli automatismi, ma è importante che i cittadini sappiano, perché c’è ancora chi pensa che ci siano motivazioni politiche alla base dei colori. Non è così, ma allora più siamo chiari, univoci e trasparenti nella comunicazione, più i cittadini comprendono».

I dati del Friuli-Venezia Giulia

Secondo gli ultimi dati della Protezione Civile sono 9.529 le persone attualmente positive al virus nella regione. Il numero di nuovi positivi, come anche di morti e di ricoverati è aumentato velocemente a partire da metà ottobre. Nelle ultime 24 ore sono stati registrati: 170 guariti, 558 nuovi contagiati e 10 morti. Stando ai dati di ieri però, l’indice di trasmissibilità dal virus (Rt) era sceso sotto la soglia di 1 e mezzo: da 1,6 a 1,42. Un dato che aveva fatto sperare che la Regione sarebbe rimasta “gialla”.

Ma, oltre ai dati, Fedriga, che si è lamentato della mancanza di una «interlocuzione preventiva» da parte del Governo, contesta anche la modalità di comunicazione. Il presidente di Regione ha annunciato infatti che manderà una lettera alla Conferenza delle Regioni per chiedere una riunione urgente e «poiché a decidere sono gli algoritmi al posto della politica» che ritirerà l’ordinanza 41 del 12 novembre con cui erano state introdotte ulteriori misure restrittive.

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