L’Oms e il dossier italiano sul Covid sparito nel nulla. Le anticipazioni di Report

I fatti risalgono al 13 maggio scorso. A settembre il comitato “Noi denunceremo” ne aveva parlato durante una conferenza stampa

A Venezia, in piena pandemia da Coronavirus, un gruppo di ricercatori che lavora in una delle sedi distaccate dell’Oms stila un dossier dal titolo: Una sfida senza precedenti. La prima risposta dell’Italia al Covid. Il documento viene allora pubblicato sul sito ufficiale dell’Organizzazione mondiale per la Sanità ma dopo qualche ora sparisce nel nulla. Il tema era già stato annunciato un paio di settimane fa, con alcune immagini in esclusiva, stasera – 30 novembre -, però, Report torna sull’argomento con alcune novità come un’intervista a Ranieri Guerra – direttore aggiunto dell’Oms – nella quale gli si chiede se sia stata sua la mano che ha fatto sparire il dossier, e se sì perché, ipotizzando che uno dei motivi fosse perché l’Italia ha lo stesso piano pandemico dal 2006.


Quando tutto è cominciato

I fatti risalgono qualche tempo fa, quando il 13 maggio scorso il dossier finisce sul sito dell’Oms. Si tratta di un documento che mette in luce tutti gli errori prevedibili, e poi commessi, per mancanza di misure adeguate. Ma quel documento, sul sito dell’Oms «ci rimane per meno di 24 ore, perché poi sparisce», raccontava a settembre Luca Fusco, il presidente del Comitato Noi denunceremo che assiste le famiglie delle vittime del Covid-19. «L’Italia era impreparata, seppur non del tutto, a un’epidemia quando arrivarono i primi notiziari dalla Cina».


«Ora abbiamo il documento», raccontava il comitato il 10 settembre nel corso di una conferenza stampa per illustrare i punti più importanti del report, tra questi: «il piano nazionale di prevenzione 2014-2018, il quadro guida per la pianificazione e il finanziamento strategico della sanità pubblica, richiedeva una maggiore preparazione alle pandemie». «Il nostro team ha analizzato tutta la documentazione e oggi le responsabilità emergeranno in maniera chiara e incontrovertibile a partire dal fatto che un membro del Cts ha dichiarato in un’intervista a la Repubblica che non esisteva alcun piano pandemico alla data del 31 gennaio 2020».

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