Il voto al Senato di domani sul Fondo salva Stati ha messo in luce tutta la fragilità della maggioranza del Governo Conte bis. E le crepe quasi insanabili nel M5S
Domani, mercoledì 9 dicembre, il Senato voterà la riforma del Mes, il Meccanismo europeo di stabilità. I numeri, seppur risicati, dovrebbero essere sufficienti per far passare la risoluzione della maggioranza sulla riforma del Fondo salva Stati. Il che dovrebbe far tirare un sospiro di sollievo al Governo e al premier Conte stesso. Ma non è proprio così. Il voto per la riforma del Mes, di fatto, sarà la cartina al tornasole per la tenuta dell’esecutivo e di Giuseppe Conte stesso, che presumibilmente resterà in piedi, ma si dirigerà zoppicante verso il Consiglio Europeo di giovedì 10 e venerdì 11 dicembre, portando con sé un risultato fragile, che rischia di indebolire la posizione dell’Italia in Europa, e frutto di una maggioranza di Governo che è sempre più ai ferri corti, in particolare sulla figura del premier.
Le “spade” sospese sulla testa di Conte e la frattura interna al M5s
Sulla testa di Conte restano sospese non una ma più minacce: la spada di Damocle rappresentata dalla guerra a bassa intensità di Italia Viva, quella meno affilata – al momento – di alcuni esponenti del Partito Democratico, ma soprattutto quella rappresentata da una fronda, ormai consistente, all’interno del Movimento 5 Stelle. Se nei primi due casi le accuse contro il capo del governo italiano sono quelle di voler far l’asso piglia tutto a proprio vantaggio e di usare i vari partiti di maggioranza come scudo per le contestazioni da parte dell’opposizione, sul fronte pentastellato la questione è ben più profonda. A tratti quasi radicalmente ideologica.
Già, perché domani gli occhi saranno puntati principalmente sugli scranni di Palazzo Madama in zona M5s, dove dai sei agli otto senatori potrebbero dare forfait o, in alternativa, votare contro la riforma. E in tal senso si susseguono le riunioni del gruppo dei pentastellati al Senato, mentre il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, il capo politico ad interim del M5s, Vito Crimi, e il presidente della Camera, Roberto Fico, continuano a spronare i colleghi per votare sì alla riforma, ma anche a levare gli scudi intorno alla figura di Conte.
Il rientro della fronda degli ortodossi del M5s
L’ultima riunione tra i senatori pentastellati si è svolta stamane, 8 dicembre, e pare si sia trovato «un punto di caduta», così come riferito in un post su Facebook dalla senatrice M5s Barbara Lezzi, una delle otto figure più ortodosse tra i senatori del Movimento e che, fino a pochi giorni fa, almeno sulla carta, avrebbe potenzialmente dato forfait, o comunque avrebbe votato contro la riforma del Mes (con i numeri così risicati uscire dall’aula potrebbe non essere sufficiente a salvare il governo mantenendo il punto).
«È venuta fuori una risoluzione che non è quella ideale ma, almeno, rivendica il ruolo del Parlamento in sede di ratifica e avverte che non sarà disposto al voto finale se non ci sarà l’avanzamento significativo del resto del pacchetto di riforme», scrive la senatrice Lezzi, che però puntualizza: «Tutto a posto? No. Il testo dovrà essere ulteriormente mediato con il resto delle forze di maggioranza». Andrà davvero così? Forse. Ma quel che è certo è che si tratterebbe solo di un’ennesima tregua – che potrebbe essere anche l’ultima – prima della vera resa dei conti, sia all’interno del Movimento 5 Stelle, sia per la tenuta del Governo e della premiership di Giuseppe Conte.
Coronavirus. La citazione di Matteo Bassetti: «Il Natale senza famiglia non è Natale». Facciamo il punto
08 Dicembre 2020 - 12:26 Maria Pia Mazza
Riceviamo al numero Whatsapp +393518091911 una richiesta di chiarimento in merito a una citazione diffusa sui social e attribuita a Matteo Bassetti, direttore del reparto di Malattie Infettive al San Martino di Genova, in merito al Natale in famiglia ai tempi della Covid19.
La citazione riportata nell’immagine condivisa dalla Lega risulta corretta rispetto alle dichiarazioni fornite da Bassetti nella sua pagina Facebook.
Risulta vero che Bassetti si dichiari contrario al divieto di spostamento tra Comuni durante il 25/26 dicembre 2020 e il primo gennaio 2021.
Bassetti invita a seguire il «buonsenso» rispettando le misure di sicurezza già note, come l’uso delle mascherine e il distanziamento.
Bassetti potrebbe festeggiare il Natale con i parenti più stretti (sorella e suocera citate dallo stesso durante i suoi interventi) rispettando le disposizioni di legge per evitare di incappare nella violazione.
Risulta corretto sostenere che il CTS abbia espresso un parere contrario sullo spostamento tra i Comuni chiedendo una deroga per quelli più piccoli nelle date festive. Al momento non risultano approvate dal Governo.
Analisi
Ecco quanto riportato nell’immagine della Lega:
Il Natale? Festeggerò con la mia famiglia, che nessuno mi può togliere. Nessuna legge, nessun decreto, nessun politico. Nessuno. Il Natale senza famiglia non è Natale.
La citazione ha una fonte, il post Facebook del 5 dicembre 2020 pubblicato nel profilo personale di Bassetti (sotto riportata la prima versione originale):
L’albero e il presepe sono pronti. Sara? un Santo Natale molto diverso. Intanto sara? il primo solo, senza mamma e papa?. Festeggero? con la mia famiglia che nessuno mi puo? togliere. Nessuna legge, nessun decreto, nessun politico, Nessuno. Il Natale senza famiglia non e? Natale. Forse avremmo fatto meglio a dire che quest’anno il Natale si festeggiava il 15 agosto. Sarebbe stato piu? facile (saremmo stati i primi e unici al mondo…ma qualcuno avrebbe potuto dire che lo facevamo perche? eravamo piu? furbi e migliori degli altri….). Tanto qualcuno ha anche detto che Gesu? Bambino poteva nascere 2 ore prima, senza far inorridire alcuno. Dovra? essere un Natale di tradizione, di amore, di famiglia e di tanto rispetto delle regole che conosciamo. Mi raccomando al Buon Senso, che spesso nel nostro bel Paese latita….
Nel post Facebook il medico riporta che sarà il primo natale «senza mamma e papà», facendo pensare che il riferimento alla famiglia sia solo quello in senso ristretto formato da moglie e figli escludendo i relativi nonni. Risulta doveroso precisare che entrambi i genitori sono venuti a mancare, come riportato dallo stesso Bassetti durante un intervento video del 7 dicembre con Matteo Salvini dove spiega la cerchia ristretta che intende incontrare durante la festività:
Io ho perso la mamma, ma la sorella e mia suocera li vedo tutti i sabati e le domeniche con cui facciamo pranzi insieme. Non vedo perché non debba continuare a farlo anche il giorno di Natale.
Specificando che non ci saranno altre persone, l’intenzione di Bassetti è di incontrare solo «moglie, figli, sorella e suocera». Nel suo intervento critica le scelte del Governo citando esempi dall’estero, dove il limite di incontri non si basa sulla distanza tra Comuni ma sul numero di presenti ad un incontro. A proposito di distanze, nell’intervento spiega l’importanza delle raccomandazioni sulle procedure di sicurezza criticando chi aveva suggerito il test rapido prima di Natale:
Raccomandazioni e soprattutto anche spiegarmi, per il grande… come dire… per il popolo, sapere “la mascherina, il distanziamento, come mi metto”. No! Abbiamo pensato ad un certo punto di dire “facciamo il test”, qualcuno lo ha detto, “facciamo il test rapido prima di entrare a fare il Natale” ma non è così che si fa perché rischiamo di dare un messaggio fuorviante. Io mi faccio il test il 23, dico io, e il 25 voglio andare a fare Natale con i nonni o con i miei genitori. Bene, il 23 è negativo ma nel frattempo puoi essere diventato tranquillamente positivo.
Chi aveva posto l’idea del test rapido durante le feste era stato un leghista, il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia durante una conferenza stampa di novembre 2020.
Un’altra dichiarazione di Bassetti, che trova come fonte sempre dalla diretta con Matteo Salvini (intorno al minuto 22:45 circa), è stata riportata dai canali social della Lega in merito alla decisione presa nel Dpcm e i suggerimenti del Comitato Tecnico Scientifico: «Spero che le misure del governo sul Natale si possano rivedere perché non hanno un fondamento scientifico. Anche il Cts era contrario, quindi non si è dato ascolto alla scienza».
Secondo Bassetti, discutendo con Matteo Salvini, il divieto servirebbe per evitare gli spostamenti durante le feste, ma nulla toglie che vi siano spostamenti nei giorni precedenti rischiando di creare assembramenti, ad esempio, negli aeroporti e nei mezzi di trasporto. Anche Matteo Salvini espone alcune possibilità per aggirare i divieti, delle «furbate» che il Dpcm non ha tenuto in considerazione.
Secondo quanto riportato a fine novembre, gli esperti del Comitato Tecnico Scientifico (CTS) suggerivano un divieto degli spostamenti tra Regioni a meno che non fossero davvero indispensabili. Dal Comitato era stata avanzata una richiesta di deroga valutando la possibilità di spostamento tra piccoli Comuni, ben consapevoli della difficoltà di valutare i limiti. Per quanto riguarda il «cenone» il suggerimento era quello di non sedersi a tavola in più di sei persone, bambini esclusi, e meglio solo tra parenti di primo grado mantenendo comunque le regole di sicurezza come i distanziamenti. Nel caso di un sospetto contatto con un positivo, gli esperti consigliano vivamente di evitare ogni momento di socialità in famiglia per non alimentare la possibile trasmissione del virus.
In un’intervista rilasciata a Il Fatto Quotidiano, sempre a fine novembre, il Presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli aveva posto le sue critiche nei confronti dei cenoni: «Per la prima e spero unica volta dovremo dimenticarci di feste in piazza, veglioni, cenoni con parenti e amici. Altrimenti tra tre, quattro settimane pagheremo un altro prezzo altissimo perdendo quanto guadagnato».
Massimo Antonelli, direttore della terapia intensiva del Policlinico Gemelli e componente del CTS, sempre a fine novembre aveva contestato il dibattito sul veglione e cenone di Natale definendolo «intollerabile». Secondo Antonelli «c’è chi non vuole rinunciare, per una sola volta nelle vita, a occasioni superflue».
Il 6 dicembre era intervenuto il capo del CTS Agostino Miozzo, il quale citava la richiesta di una deroga per i piccoli Comuni: «Vero, abbiamo chiesto che le regole per gli spostamenti nei piccoli comuni fossero diverse. Imporre l’impossibilità di uscire dal territorio comunale in un paesino di mille o 4mila abitanti, ed in Italia ce ne sono tanti, è completamente diverso rispetto a farlo a Roma. Chi vive nella grande città, in questo periodo così assurdo, vive dei benefici che chi abita in un piccolo comune invece non ha. Detto questo ci rendiamo anche conto che le deroghe una volta che le fai diventano difficili da governare e da gestire»
Lo stesso Miozzo, durante l’intervista del 6 dicembre a Il Messaggero, invocava il pugno duro contro i furbetti degli spostamenti per il Natale siccome potrebbero invalidare i sacrifici fatti fino ad oggi: «Se si ferma un soggetto e questo produce un’autocertificazione che ad una verifica risulta falsa, non puoi dargli solo la multa di 300 euro. Devi perseguirlo effettivamente con una denuncia per falso in atto pubblico. Per estremizzare bisogna portarlo di fronte ad un giudice penale, così non c’è il rischio si prendano sotto gamba le misure. Non può passare il messaggio che si tratta di una sorta multa per divieto di sosta, va a finire che qualcuno che dica “chi se ne frega” lo trovi sempre»
Secondo l’ultimo Dpcm, non sono permessi gli spostamenti tra Comuni durante il 25, 26 dicembre 2020 e il primo gennaio 2012 salvo che motivati «da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute» o per il «rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione».
Tra le situazioni di necessità è previsto lo spostamento per raggiungere genitori soli o amici non autosufficienti. Questo però a condizione che ciò avvenga da soli, dunque senza accompagnatori o altri familiari o amici presenti sul posto, e unicamente a scopo di assistenza.
A questo punto Bassetti potrebbe incontrare i parenti più stretti, ossia quelli da lui elencati nei suoi interventi, purché residenti nello stesso Comune. Il Dpcm pone un divieto e nel caso di infrazione lo stesso medico o i parenti, se riscontrata la violazione, potrebbero incappare nella sanzione e in tutti i rischi che ne conseguono.
Conclusioni
La citazione riportata nell’immagine pubblicata dalla Lega nei suoi profili social non è scorretta dal punto di vista delle dichiarazioni fornite da Bassetti stesso nel suo post Facebook.
Risulta vero che Bassetti non sia concorde con le decisioni prese dal Governo sul limitare gli spostamenti tra Comuni durante le festività.
Risulta corretto sostenere che il CTS non fosse d’accordo con il divieto dello spostamento tra Comuni durante le giornate festive, chiedendo al Governo una deroga riguardo i piccoli Comuni.
Risulta evidente che il Dpcm abbia dei limiti e delle scappatoie, come ammesso dagli stessi membri del CTS, ma si chiede di far prevalere il buon senso per non invalidare i sacrifici fatti fino ad oggi.
Bassetti potrebbe festeggiare il Natale con la sua famiglia e i parenti più stretti, ossia la sorella e la suocera, ma rischierebbero di incappare nella violazione nel caso avvenga un loro spostamento tra Comuni diversi.
Considerando la situazione già difficile e i malumori, risulta rischioso rilasciare dichiarazioni che possano in qualche modo stimolare nella cittadinanza una sorta di sfida contro i divieti messi in atto per il contrasto della diffusione del virus. A farlo presente è anche l’utente «Catia» in un commento al post di Bassetti:
Prof il suo pensiero viene liberamente interpretato… In molti pensano che lei dia il via libera ai festaggiamenti nn soffermandosi su RISPETTO DELLE REGOLE CHE CONOSCIAMO. E soprattutto viene usato o meglio strumentalizzato politicamente visto certi post che sono usciti su Fb.
Pertanto è bene che i cittadini rispettino le norme e sperino in un cambio di rotta del Governo, come desiderio espresso da Bassetti durante il suo intervento video con Matteo Salvini.