La Germania conferma il lockdown duro per Natale, chiusi negozi e scuole fino al 10 gennaio. Merkel: «Le misure finora non hanno funzionato»

Vertice lampo tra i presidenti dei Land e la cancelliera per confermare la chiusura totale del Paese dal 16 dicembre fino al 10 gennaio

Germania

EPA/HAYOUNG JEON | Ultime scene di shopping natalizio a Berlino prima della stretta prevista dal governo federale tedesco

La Germania si prepara a un nuovo lockdown molto più rigido rispetto a quello vissuto nell’ultimo mese e mezzo. Nel vertice previsto questa mattina con i 16 presidenti dei Land, la cancelliera Angela Merkel ha chiesto l’introduzione di misure più dure per contenere i contagi di Coronavirus, tornati ad aumentare da settimane. «Le misure stabilite il 2 novembre del non hanno agito a sufficienza», ha detto la cancelliera parlando di un aumento dei casi di Covid e di «una crescita esponenziale» del contagio. «Sappiamo che il sistema sanitario è già molto affaticato. Serve un’azione urgente», ha aggiunto. «L’obiettivo resta che si torni alla possibilità di ricostruire le catene di contatto» e che si raggiunga di nuovo un’incidenza di massimo 50 nuovi casi su 100 mila abitanti in sette giorni.


Solo ieri 12 dicembre, i nuovi casi in Germania sono stati 20.200, mentre le vittime sono state 321, come riportato dall’Istituto Robert Koch, due giorni prima era stato toccato un nuovo record, con quasi 30 mila contagi e 598 morti. Il piano del governo federale tedesco prevede la chiusura su tutto il territorio nazionale di scuole, asili e negozi da mercoledì 16 dicembre fino al 10 gennaio. Una stretta che travolgerà in pieno tutto il settore del commercio nel periodo natalizio, risparmiato finora con la soluzione del lockdown parziale. Vietati anche i fuochi d’artificio a Capodanno.


«La Germania rischia di diventare nella pandemia il caso d’Europa – ha detto il presidente della Baviera – Markus Soeder – per questo bisogna agire». Alla fine del vertice tra i presidenti dei Land e la cancelliera Merkel, Markus ha poi aggiunto: «Il Coronavirus è fuori controllo, è una catastrofe. Non ci sono state lunghe trattative sui dettagli, perché oggi la situazione è diversa», rispetto a poche settimane fa.

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Corea del Sud

Ed JONES / AFP | Operatori sanitari svolgono test sul Coronavirus in un centro temporaneo a Seul, in Corea del Sud

Il presidente coreano Moon Jae-in ha dovuto scusarsi su Facebook per la «situazione gravissima» che la Corea del Sud sta affrontando con un nuovo drammatico aumento dei contagi. Il Paese è alle prese con una terza ondata di casi, dopo che per due giorni consecutivi sono stati rilevati nuovi picchi. L’ultimo aggiornamento ha rilevato 1.030 nuovi contagi, mentre il giorno precedente sono stati 1.002. Nella precedente ondata, Seul era stata presa ad esempio come modello per la gestione della pandemia, grazie alla disciplina con cui la popolazione aveva rispettato le regole di contenimento dei contagi e al sistema di tracciamento e monitoraggio dei casi. La ripresa dei contagi sta interessando in particolare l’area della capitale, risparmiata finora da lockdown rigidi, ma che nelle prossime settimane dovrà affrontare ulteriori restrizioni nelle attività commerciali e sociali.

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