Caso Consip, Tiziano Renzi verso il processo. È accusato di traffico di influenze e turbativa d’asta

La procura di Roma ha deciso di chidere il rinvio a giudizio per il padre dell’ex premier

È stata una scelta travagliata, passata per il ritorno degli atti in procura dopo una prima richiesta di archiviazione. Ma ora la procura ha deciso di chiedere il rinvio a giudizio per Tiziano Renzi, Italo Bocchino, Carlo Russo e i principali protagonisti dell’inchiesta sulle pressioni che avrebbe subito la Consip, la centrale unica degli appalti pubblici italiani. Inutile dire che la notizia arriva in un periodo particolarmente delicato per il figlio, Matteo Renzi, che proprio in questo momento ha lanciato una sfida delicatissima nei confronti del governo Conte. Tiziano Renzi, specifica la procura, è accusato di aver istigato Luigi Marroni, ad di Consip, arrivato all’incarico su nomina del governo Renzi (e che quindi si sarebbe sentito minacciato dalle pressioni subite) a compiere atti contrari al dovere d’ufficio. In particolare Marroni avrebbe dovuto intervenire sulla commissione che doveva assegnare nel 2016 il mega appalto per la manutenzione dei palazzi della pubblica amministrazione italiana, il bando “Fm4”.


Per arrivare a questo obiettivo, papà Renzi avrebbe messo a disposizione la relazione esistente con Silvio Gizzi, ad di Grandi stazioni, e anche a suo nome il giovane faccendiere toscano Russo avrebbe chiesto per entrambi un pagamento periodico all’imprenditore Alfredo Romeo. A rischiare di finire a processo sono anche Italo Bocchino e Denis Verdini: Verdini avrebbe proposto a Romeo un accordo per garantire un lotto dell’appalto Fm4 ad un’azienda a lui vicino, la Cofely, garantendo alla Romeo gestioni buona parte della commessa. Bocchino invece avrebbe messo a disposizione di Romeo le sue relazioni politiche per aiutare l’imprenditore ad ottenere l’appalto. A inizio del 2021 sarà discussa la richiesta di rinvio a giudizio ma è molto probabile che si vada a processo in tempi rapidi.


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