Le dosi di vaccino Pfizer rischiano di non bastare. A lanciare l’allarme è U?ur ?ahin, il capo di BioNTech, l’azienda tedesca che ha sviluppato la formula con la multinazionale statunitense: «Se altri vaccini contro il Coronavirus non saranno approvati subito in Europa l’azienda da sola non riuscirà a coprire il fabbisogno». Parole che mettono ancora più pressione nei confronti delle altre aziende impegnate nello sviluppo del vaccino. Non c’è tempo da perdere perché «la situazione non è buona», dice Sahin, che parla di un vero e proprio «gap», un vuoto di dosi che Pfizer non riuscirebbe a coprire se non con l’aiuto di altri vaccini.
«Non sono stati approvati altri vaccini e noi dobbiamo coprire il buco con i nostri», ha spiegato il capo di BioNTech in un’intervista al settimanale tedesco Der Spiegel. Ieri, 31 dicembre, l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha concesso la sua prima approvazione d’emergenza dall’inizio della pandemia al vaccino Pfizer-BioNTech, aprendo la strada a una rapida approvazione in tutto il mondo dell’importazione e della distribuzione del siero. Mariangela Simao, direttrice responsabile dell’accesso ai farmaci e ai vaccini presso l’Oms, ha parlato di «un passo molto positivo». Che però, da solo, non è sufficiente.
«Per Astrazeneca non escluso l’ok a gennaio»
Alla luce dell’allarme di BioNTech, i riflettori sono sempre più puntati su Astrazeneca e sul travagliato processo di valutazione del vaccino di Oxford in sede europea. Nelle ultime ore s’è registrato il pressing del ministro della Salute tedesco, Jens Spahn, sull’Ema affinché dia una accelerata. Mentre l’ex direttore esecutivo dell’Agenzia europea per il farmaco, Guido Rasi, riaccende le speranze per un ok in tempi brevi: «Non è assolutamente escluso che il via libera Ue al vaccino anti-Covid di AstraZeneca possa arrivare entro la fine di gennaio» ha detto Rasi, facendo sapere che l’azienda britannica ha presentato i dati necessari alla valutazione nella giornata di ieri. «Se i dati presentati si riveleranno robusti, omogenei e di facile interpretazione, l’Agenzia potrà esprimersi entro una ventina di giorni».
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