Coronavirus, farmacista del Wisconsin licenziato e arrestato per aver distrutto di proposito 500 dosi di vaccino

L’ospedale aveva creduto inizialmente di poterle riutilizzare, ma ha poi scoperto che erano state scongelate per due volte: «Quanto accaduto è stata una violazione dei nostri valori fondamentali»

Licenziato e arrestato per aver distrutto intenzionalmente oltre 500 dosi di vaccino contro il Coronavirus. È accaduto all’Aurora Medical Center di Grafton, a nord di Milwaukee, nel Wisconsin (Usa): un farmacista impiegato nell’ospedale, e del quale non è stato diffuso il nome, ha reso intenzionalmente inutilizzabili centinaia di fiale di Moderna (già approvato dalla Food and Drug Administration) dopo averle tirate fuori dai frigoriferi. I fatti risalgono al weekend e l’uomo è stato arrestato ieri, 31 dicembre, dalle autorità locali. Le accuse sono quelle di attentato alla sicurezza pubblica e di danneggiamento di farmaci. Il danno economico stimato si aggira tra gli 8 mila e gli 11 mila dollari.


Una volta scongelato, il vaccino di Moderna ha una finestra di 12 ore prima di perdere le sue funzionalità. Inizialmente la struttura ospedaliera aveva creduto di essere in tempo per recuperare alcune fiale ma, dopo aver somministrato circa 50 dosi, i medici si sono resi conto che i sieri erano stati scongelati per ben due volte e resi completamente inefficaci (il che, secondo le autorità sanitarie, non comporta comunque rischi per la salute). L’ospedale ha informato gli individui vaccinati e ha immediatamente preso le distanze dal suo impiegato: «Siamo convinti che la vaccinazione sia la nostra via d’uscita dalla pandemia e siamo davvero contrariati da quanto accaduto», si legge nella nota in cui viene comunicato anche il licenziamento del dipendente. «Quanto accaduto è stata una violazione dei nostri valori fondamentali».


Immagine di copertina: ANSA/EDUARDO MUNOZ

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