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Coronavirus in Puglia, Emiliano prolunga la Dad per le superiori: «La scuola non è un luogo sicuro. Prima di aprirla dobbiamo vaccinare»

16 Gennaio 2021 - 13:58 Cristin Cappelletti
Il governatore ha firmato un’ordinanza per posticipare almeno di un’altra settimana il ritorno in classe per le superiori: «Se insistono a tenere aperte le scuole, la logica mi dice che dovremmo iniziare a vaccinare per primi gli operatori scolastici»

Sull’apertura della scuole superiori le Regioni continuano ad andare in ordine sparso. Mentre tiene banco il tema sulla necessità, o meno, di dare la precedenza al personale scolastico per le vaccinazioni, il governatore della Puglia, Michele Emiliano, chiarisce che non ha «nessuna possibilità di stabilire l’ordine di vaccinazione della popolazione, noi ubbidiamo agli ordini nazionali che dovrebbero essere un po’ più precisi». L’ordine diffuso dal ministero della Salute secondo il piano vaccinale italiano prevede che venga vaccinato prima il personale sanitario, seguito dagli ospiti delle Rsa, per poi passare alla popolazione over 80.

Ma, per accelerare la riapertura della scuola c’è chi ha chiesto, anche tra i membri del Cts, di prevedere un piano che possa permettere una veloce vaccinazione anche dei professori. «Se insistono a tenere aperte le scuole, la logica mi dice che dovremmo iniziare a vaccinare per primi gli operatori scolastici», ha detto Emiliano durante l’inaugurazione dell’ospedale Covid in Fiera del Levante a Bari.

Il presidente della Regione ha firmato oggi l’ordinanza che prevede di posticipare per un’altra settimana il ritorno in classe degli studenti delle scuole superiori. «Voglio ringraziare il personale della scuola che ci sta dando una mano enorme nel tenere bassa la curva dei contagi. La scuola non è un posto sicuro, come non è un posto sicuro qualsiasi luogo dove si sta seduti per ore nella stessa stanza», ha dichiarato Emiliano. «Non siamo infallibili – ha aggiunto – e non siamo in grado di guarire tutti. Ad un certo numero di contagi corrisponde un certo numero di morti e chi non tiene bassa la curva dei contagi, esercitando i poteri che la legge gli assegna, è passibile di essere chiamato in futuro a rispondere di non aver agito».

Insomma, per il presidente, l’unico modo di far ripartire la scuola è velocizzare la campagna vaccinale e fino a quando – dice – «non avremo vaccinato la maggioranza della popolazione bisognerà fare un altro sforzo e un altro sacrificio». Le nuove chiusure, una scuola che continua a rimanere a distanza, «ha fatto arrabbiare un sacco di gente, insegnanti, sindacati, ristoratori, operatori turistici. Lo so», ha dichiarato il governatore aggiungendo che «ogni decisione è frutto di ragionamenti lunghissimi dove tutti vengono coinvolti, dove ogni gesto viene misurato decine di volte, non esiste il manuale per gestire l’epidemia. Anche il più bravo tra gli epidemiologi deve ammettere che si va avanti sulla base di tentativi».

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