Coronavirus, negli Usa via libera a vaccini diversi tra le due dosi e fino a 42 giorni per il richiamo: «Solo in casi eccezionali». In Belgio stop ai viaggi fino al 1 marzo

L’ultimo aggiornamento delle linee guida dei Cdc tenta di dare più flessibilità ai medici che stanno svolgendo le vaccinazioni, anche per far fronte al calo della disponibilità dei vaccini. In Belgio scatta il divieto di spostamento interno ed esterno al Paese per contenere la diffusione delle nuove varianti

USA

EPA/CJ GUNTHER | Un centro per le vaccinazioni contro il Coronavirus in una scuola di Revere, nel Massachusetts

I Cdc Usa aprono a due vaccini diversi tra le due dosi e a tempi più lunghi tra la prima e la seconda somministrazione

Nelle nuove linee guida per la somministrazione dei vaccini contro il Coronavirus negli Stati Uniti si apre per la prima volta alla possibilità di allungare l’intervallo tra la prima dose e quella di richiamo e di usare due vaccini differenti tra le due somministrazioni. Opzioni a cui bisogna ricorrere solo in «situazioni eccezionali», scrivono gli esperti dei Cdc americani, considerando che al momento non esistono studi sugli effetti di queste pratiche. Le modifiche alle linee guida sono comparse lo scorso giovedì, 21 gennaio, sul sito dell’agenzia sanitaria americana con poco preavviso, scrive il New York Times. Una portavoce dei Cdc, Kristen Nordlund, ha spiegato che l’aggiornamento è stato introdotto solo: «per fornire ai medici più flessibilità in circostanze eccezionali», come ad esempio il calo preoccupante delle dosi distribuite dalle case farmaceutiche che difficilmente aumenterà prima di aprile.


Negli Stati Uniti sono stati autorizzati finora i vaccini di Pfizer-BioNTech e di Moderna, entrambi basati sulla tecnologia a mRna e che prevedono due dosi di somministrazione. Nel documento, i Cdc riporta che i vaccini «non sono intercambiabili tra loro o con altri prodotti vaccinali contro il Covid-19», perché «la sicurezza e l’efficacia di una serie di prodotti misti non sono state valutate». Ma, scrivono ancora gli esperti: «In situazioni eccezionali in cui il prodotto vaccinale della prima dose non può essere determinato o non è più disponibile, qualsiasi vaccino mRna contro il Covid-19 disponibile può essere somministrato a un intervallo minimo di 28 giorni tra le dose, per completare la serie».


L’indicazione dei Cdc è di somministrare le due dosi nell’intervallo raccomandato finora, cioè almeno 21 giorni per il vaccino Pfizer e 28 per quello di Moderna. Nel caso in cui però non fosse possibile rispettare l’intervallo di tempo indicato: «è possibile programmare la somministrazione della seconda dose di vaccini Pfizer e Moderna fino a 6 settimane (42 giorni) dopo la prima dose».

BELGIO

EPA/BENOIT DOPPAGNE | Il premier belga Alexander De Croo

Stop ai viaggi non essenziali interni ed esterni

Da mercoledì 27 gennaio fino al 1 marzo in Belgio scatta il divieto di viaggiare all’interno del Paese e all’estero se non per motivi essenziali, che siano di lavoro o di salute. La decisione del primo ministro Alexander De Croo arriva dopo il vertice europeo, nel quale i 27 Paesi Ue hanno discusso sulle misure da adottare sui viaggi per contenere la diffusione delle nuove varianti, mantenendo per il momento aperti i confini interni all’Unione europea. «Non costruiremo un muro intorno al Belgio – ha detto il premier belga De Croo, come riporta il Guardian – Possiamo andare in altri Paesi, ma solo per ragioni essenziali.

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