L’attrice Evan Rachel Wood accusa Marilyn Manson su Instagram: «Anni di orrendi abusi»

La 33enne aveva già rivelato di aver vissuto una relazione violenta, ma fino a questo momento non aveva mai fatto il nome del suo presunto aggressore

«Ha cominciato ad adescarmi che ero ancora un’adolescente e per anni ha commesso orrendi abusi su di me». Sono le parole con cui l’attrice di Westworld, Evan Rachel Wood, 33 anni, accusa Marilyn Manson in un post su Instagram e in una dichiarazione a Vanity Fair. Proprio il cantante di “Antichrist Superstar”, secondo le parole di Evan Rachel Wood, sarebbe quindi l’aggressore di cui l’attrice ha parlato per anni, quando ha denunciato di essere vittima di violenze domestiche. «Il nome è Brian Warner», scrive l’attrice facendo il vero nome del cantante. Manson «mi ha lavato il cervello, riducendomi in sottomissione. Ora ho finito di vivere nella paura di rappresaglie, calunnie o ricatti. Sono qui per mettere in piazza il pericolo che rappresenta e avvertire le molte industrie che lo hanno agevolato prima che possa rovinare altre vite». La relazione tra l’attrice e il cantante era diventata di pubblico dominio nel 2007: lei aveva 19 anni, lui il doppio e stava divorziando da Dita von Teese, artista burlesque. Wook e Manson avevano quindi annunciato il loro matrimonio ma si erano lasciati poco dopo. Altre persone hanno cominciato a raccontare sui social di loro esperienze di presunti abusi perpetrati da Manson: Sarah McNeillyAshley Lindasy Morgan e una testimonianza dall’account di un’artista, SourGirrrl.


EPA/NINA PROMMER | L’attrice Evan Rachel Wood arriva per la prima della serie HBO Westworld a Hollywood, Los Angeles, California, Usa, 5 marzo 2020.

Evan Rachel Wood ha cominciato a raccontare degli abusi subiti durante una relazione su Rolling Stone ormai cinque anni fa. Nel 2019 aveva testimoniato davanti al parlamento della California come supporter del Phoenix Act, una legge che rende più lunghi i tempi di prescrizione per reati di violenza domestica. In quella occasione aveva raccontato delle volte in cui aveva provato a lasciare quel partner violento di cui non aveva ancora fatto il nome. «Ma lui chiamava incessantemente minacciando di uccidersi», raccontava Wood. A quei tempi si era fatto il nome di Manson e sulla stampa era stata rispolverata anche un’intervista in cui l’artista diceva testualmente di avere «fantasie quotidiane di spaccare il cranio della Wood a colpi di mazza». «Una volta che tornai per disinnescare la situazione, mi ordinò di inginocchiarmi in un angolo della stanza», raccontò Evan Rachel Wood di fronte al parlamento californiano. «Mi legò mani e piedi e cominciò a picchiarmi e a mandare scosse elettriche su parti private del corpo con uno strumento di tortura. Era il suo modo di assoggettarmi. Il dolore era incredibile e una parte di me morì quel giorno».


In copertina EPA/Nina Prommer | Marilyn Manson al 2019 Vanity Fair Oscar Party a Beverly Hills, California, USA, 24 febbraio 2019.

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