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Minacce di morte a Bassetti dai no-Vax, la Digos lo mette sotto protezione. La stretta dopo lo scontro tv a Non è l’Arena

02 Febbraio 2021 - 15:59 Redazione
L'infettivologo è stato vittima di una nuova raffica di minacce e di insulti dopo la sua partecipazione alla trasmissione Non è l'Arena, su La7

«Nelle ultime 48 ore ho ricevuto insulti di ogni tipo, minacce alla mia persona e persino minacce di morte». Lo scontro con Mariano Amici, medico di base di Ardea (provincia di Roma) durante la trasmissione Non è l’arena andata in onda il 31 gennaio, è costato caro all’infettivologo direttore di Malattie Infettive dell’ospedale San Martino di Genova Matteo Bassetti. Da allora, come racconta lui stesso in un post su Facebook, è stato oggetto di una raffica di nuovi attacchi sui social media.

Attacchi e minacce – chiaramente anche da parte dei No vax – che si sommano a quelli ricevuti circa un mese fa lo avevano indotto a presentare denuncia per diffamazione e minacce aggravate. Da qualche giorno su disposizione della Prefettura per Bassetti è stata disposta la “vigilanza dinamica”, non una scorta vera e propria ma una maggiore attenzione ai luoghi da lui frequentati, a partire dalla sua abitazione.

Le mie posizioni sui vaccini e, di recente, il mio contradditorio rispetto alle idiozie, formulate da un ciarlatano…

Posted by Matteo Bassetti on Monday, February 1, 2021

«Questo è risultato delle posizioni anti-scientifiche e delle affermazioni idiote di pseudo-colleghi che meriterebbero immediati provvedimenti da parte delle istituzioni», afferma Bassetti, che aggiunge che «ogni singolo messaggio è stato inviato alla Polizia Potale e della DIGOS per le indagini del caso». «Chiunque deciderà liberamente di continuare sarà prima denunciato alle forze dell’ordine e poi bannato da tutti i miei spazi social», conclude.

Nel frattempo sono arrivate alcune dichiarazioni di solidarietà nei suoi confronti dalla politica, a partire dal presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, che ha stigmatizzato il «comportamento inaccettabile» di cui è stato vittima Bassetti, un comportamento «che fa sempre male ma ancora di più stupisce quando è rivolto a chi ci sta aiutando da mesi nella lotta contro il virus ed è “colpevole” soltanto di aver sempre espresso chiaramente il proprio pensiero».

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