Sileri si sbilancia: «Il peggio è passato, a giugno torneremo a vivere. Prima però superiamo la terza ondata»

Il vice ministro della Salute ribadisce che riaprire i ristoranti la sera per cena è possibile. E che in lui sul politico prevale il medico, che conoscendo il Covid-19 ora «ne ha meno paura»

Quando potremo tornare a vivere normalmente? «Spero da giugno. I vaccini sono essenziali». Il vice ministro della Salute, Pierpaolo Sileri, ha affidato il suo ottimismo alle pagine del quotidiano Libero. In sostanza, secondo il numero 2 di Roberto Speranza, il peggio della pandemia di Coronavirus sarebbe passato: «La terza ondata ci sarà sicuramente», ha premesso, «perché le riaperture comportano un inevitabile aumento dei contagi». Ma a giudizio di Sileri «non sarà come la seconda e penso che riusciremo a controllarla senza dover ricorrere a nuove improvvise chiusure, proprio perché le persone fragili non si ammaleranno».


Sileri: «È dal 5 ottobre che dico che ristoranti e bar possono riaprire in sicurezza»

Su un altro fronte caldo del dibattito pubblico, ovvero la possibilità di riaprire i ristoranti la sera per cena in zona gialla, il vice ministro ha ribadito la sua posizione: «Io è dal 5 ottobre che dico che ristoranti e bar possono riaprire in sicurezza. Anche i cinema e i teatri, con meno posti e distanziamento, potrebbero farlo. Ovviamente sempre nel rispetto delle regole e sempre pronti ad un passo indietro se necessario». È evidente, del resto, che la gestione della pandemia è sempre affidata alla ricerca di una mediazione tra le esigenze dei cittadini, interpretate dalla politica, e quelle del controllo sanitario.


Ma anche su questo punto Sileri va in qualche modo contro corrente: «Quando spingo per le aperture prevale in me il medico, che conoscendo il virus ne ha meno paura dei politici. Contrariamente a quanto si crede, il governo ha spinto per la chiusura più dei medici». Ma parlare di dittatura sanitaria «è una scemenza, sicuramente la scienza ha avuto un ruolo preminente nella terapia, ma chiusure e vaccinazione sono state gestite dalla politica. Il potere esecutivo non è nelle mani dell’Iss, né in quelle del Cts».

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